lunedì 8 gennaio 2018

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THE GREATEST SHOWMAN ( The greatest showman, USA 2017)
DI MICHAEL GRACEY
Con HUGH JACKMAN, Zac Efron, Michelle Williams, Rebecca Ferguson.
MUSICALE
Scrivi "P.T. Barnum", e leggi, per forza, "Circo": il fondatore della formula più moderna del tipo d'attrazione, prima che gli animali ne fossero estromessi, negli ultimi anni ( meno male, perchè si trattava comunque di una costrizione di fauna fuori posto, usata per fare spettacolo), diventa oggi il protagonista di un musical che ne racconta, in maniera, pare, fin troppo edificante, l'intensa storia di grande venditore di spettacolo, e inventore di divertimento. Venuto da umili origini, Barnum si porta via la ragazza che ha amato fin da ragazzino, ma non riesce a darle la vita da sogno che aveva sperato, anche perchè la fanciulla viene da una famiglia assai benestante: l'uomo si inventa allora una sorta di museo delle cere, che però non rende, e così si fa strada l'idea di mettere assieme persone che, per un motivo, o un altro, siano quelli che un tempo, cinicamente, venivano definiti "fenomeni da baraccone". Ma se è impervia la via per il successo, quella per combattere invidie, rancori ed ignoranza, è ancora più dura. Pur nelle semplificazioni circa la biografia di Barnum, sorvolando sul fatto che il pur gagliardo Hugh Jackman, nella primissima parte, quando lo impersona piuttosto giovane, appare non proprio credibilissimo, anche se recupera via via che il film scorre ( e l'età del protagonista matura...), mettendo da parte qualche perplessità circa certi fondali fin troppo artificiosi, e la traduzione delle canzoni, talvolta tirata via o non correttissima, lo spettacolo c'è. In un'ora e tre quarti, la regia di Michael Gracey imposta un racconto che fa simpatia, per la decisa presa di posizione contro pregiudizi e chi fa dell'odio a priori un motivo di vita: la cosa più riuscita sono i numeri musicali, ben condotti e su brani accattivanti, in cui Jackman, Efron, e gli altri, con grinta e levità, tengono banco divertendo e intrattenendo, ma senza superficialità. 

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