giovedì 29 dicembre 2022


 
THE FABELMANS ( The Fabelmans, USA 2022) 

DI STEVEN SPIELBERG 

Con GABRIEL LABELLE, Michelle Williams, Paul Dano, Seth Rogen. 

COMMEDIA/DRAMMATICO 

Giunto a settantacinque anni di età, dopo aver contribuito fortemente a edificare l'immaginario collettivo degli ultimi cinquanta di cinema, vinto premi Oscar, infranto record di incassi, avendo apportato innovazioni solide nella tecnologia di riferimento, Steven Spielberg si è deciso a mettere per fotogrammi una sua parziale autobiografia ideale: tredici anni, dal 1952 al 1965, della storia di una famiglia ebrea, i Fabelmans, appunto, dal punto di vista del primogenito dei quattro figli, "malato" di cinema, fin dal primo incontro con il grande schermo, folgorato dall'incidente con il treno de "Il più grande spettacolo del mondo", fino ad un incontro straordinario, con un personaggio mitico a metà anni Sessanta. In mezzo, la passione sfrenata per i fotogrammi in movimento, che rivelano o illudono, mostrano o aguzzano l'ingegno di chi vuole trasformarli in film, crisi familiari, primi amori e la non sempre scontata accettazione nella società americana di quegli anni quanto ebrei. C'è qualche recensore che ha parlato di "autoindulgenza" ma a Spielberg, che cita più volte il proprio cinema ( le battaglie ricostruite per "Salvate il soldato Ryan", la spiaggia de "Lo squalo", la cabina-armadio di "E.T.", la scimmia cebo de "I predatori dell'arca perduta"...) interessa raccontare la fascinazione del Cinema e la sua natura di filtro per leggere le cose della vita, ma anche come riferimento per trovarvi, a sua volta, quel che a un'esistenza può mancare. Tra una madre che ha ufficialmente sopito le proprie passioni ( ma non per sempre...) che rappresenta l'Irrazionale, vedasi l'esemplare scena della corsa in macchina verso la tromba d'aria, e un padre che, in opposto, è la quintessenza del Razionale, sia per un'intelligenza versata alla ricerca, sia per la pacatezza con cui guarda alle cose, il giovane protagonista intraprende l'avventura verso la realizzazione del suo sogno, dare consistenza e corpo alle immagini per farle diventare racconto. E in due ore e mezzo che filano spedite, tra sorrisi e momenti più drammatici, scorre un film che narra tanto del proprio autore, facendone sentire la gioventù dello spirito: di un cast ricco anche di attori che lasciano il segno pur apparendo, a volte, solo brevemente, come lo zio "matto" Judd Hirsch, che fa in tempo a spiegare il conflitto tra Passione e Ordine delle cose, spiccano le prove notevoli dell'ipersensibile madre di Michelle Williams, del pacato padre di Paul Dano, e un giovane protagonista nato in Canada, Gabriel LaBelle, abbastanza somigliante al regista da giovane, che può ricordare, in alcuni momenti, il giovane Dustin Hoffman de "Il laureato".




domenica 25 dicembre 2022



 OCEAN'S THIRTEEN ( Ocean's Thirteen, USA 2007) 

DI STEVEN SODERBERGH 
Con GEORGE CLOONEY, BRAD PITT, Matt Damon, Al Pacino. 
COMMEDIA/AZIONE 
Il remake di "Colpo grosso" ad opera di Steven Soderbergh, ha generato due sequel, con tutta la squadra capitanata da George Clooney e Brad Pitt che si produce in altre due truffe, con il supporto di due star "intruse", come nel numero due Bruce Willis giocosamente nei panni di se stesso, e in questo capitolo terzo, Al Pacino nel ruolo dell'avversario di turno. Il favore del grande pubblico è stato decrescente, e quindi l'operazione si ferma qui. Sostanzialmente migliore del secondo film, che si rivelò un anonimo bis con cast ricco ma in pratica con storia assente, questo atto terzo si manifesta fin da subito come una rimpatriata tra vecchi amici con feeling consolidato, ma che trasmette poca verve al pubblico. Qui il villain del primo film, Andy Garcia, diventa un alleato per battere l'osso duro Pacino, boss dei casinò dalle strategie aggressive: il problema è che Soderbergh sembra gestire senza molto estro la pellicola, e ogni personaggio pare con un tempo obbligato in scena per poi defilarsi in maniera abbastanza categorica poco dopo. La migliore in scena quindi diventa la sempre seducente Ellen Barkin, spalla del nemico che cerca di giocare un tiro a Matt Damon ed invece viene beffata a dovere. Un film nato per far divertire il pubblico, che sicuramente ha fatto più questo effetto a chi lo ha realizzato e a chi vi ha recitato.

giovedì 22 dicembre 2022



 AVATAR: LA VIA DELL'ACQUA ( Avatar: The way of the water, USA 2022) 

DI JAMES CAMERON 
Con SAM WORTHINGTON, BRITAIN DALTON, Stephen Lang, Zoe Saldata. 
FANTASCIENZA/AVVENTURA
Una cornice lussureggiante accoglie lo spettatore fin dalle prime immagini di "Avatar: La via dell'acqua", in cui si torna a Pandora, pianeta raffigurato come un Eden che gli umani hanno già aggredito nel primo capitolo per sfruttare fino allo sfinimento le risorse, invaderlo e colonizzarlo, e rendere schiave le popolazioni che già c'erano. Storia già sentita? Certo, è la trista Storia di tanti Paesi che nei secoli sono stati brutalmente sottomessi da quelli più potenti, dall'Africa all'Asia, come nelle due Americhe. Infatti il gioco di Cameron è scoperto fin dall'inizio, con la rappresentazione della popolazione Na'vi, alti, dalla pelle azzurra e dalle orecchie appuntite, nobili guerrieri capaci di un legame con la Natura fatto di rispetto e cura, come fossero i pellerossa che furono sterminati o rinchiusi in riserve dai "prodi bianchi". Il nuovo "Avatar", al quale il regista canadese ha dedicato oltre dieci anni per prepararlo, vede l'ex marine protagonista dell'originale, rinato a nuova vita e messa su famiglia, dover fuggire dal bellino luogo ove vive con i suoi cari, per scampare alla vendetta del feroce ufficiale che nell'altro film era morto, ma ora il suo spirito abita un altro avatar, e guida di nuovo gli invasori. La famiglia arriva dai Na'vi che, invece  che nelle foreste, prospera negli oceani, alternando il proprio tempo tra fuori e dentro l'acqua: accolti non senza qualche titubanza, e comunque integratisi nei nuovi luoghi, i cinque componenti la famiglia dovranno affrontare la furia distruttrice degli umani inseguitori fino a uno scontro finale. Che Cameron conosca la macchina-cinema e i suoi meccanismi per agguantare l'attenzione dello spettatore lo sapevamo già fin dal primo "Terminator", al di là dei mezzi a disposizione, oggi di avveniristica portata, e che la sua visione cinematografica sia fatta di spettacolo e idealismo, quali la sottolineatura dell'indole autodistruttiva e sterminatrice umana, del mancato rispetto per l'Ambiente, la paura più o meno nascosta degli squilbri creati dalla tecnologia utilizzata solo per conquista e potere, sono cose che chi ha seguito la sua filmografia sa bene. Se come racconto "Avatar 2" emana non propriamente originalità, e se l'effetto-videogame, con i personaggi in larga parte ricreati con la grafica computerizzata, può anche risultare straniante ( gli unici attori in carne ed ossa presenti sono perlopiù cattivi, che siano militari o cacciatori di quei bellissimi simil-capodogli dal muso che si apre in quattro), il film comunque ripaga l'attesa, con riprese subacquee di gran presa, la tensione che, al di là di una durata non da poco (tre ore e dieci minuti) si dipana lungo la storia. E, mossa da autore, c'è spazio anche per la poetica amicizia tra esclusi, che riguarda il figlio ribelle Lo'ak e il giovane maschio dei simil-capodogli considerato un reietto: la sequenza in cui l'animale sfida paure e esitazioni dando sfogo alla propria furia per aiutare nella battaglia i Na'vi messi in difficoltà dalla crudeltà degli uomini, ricorda quei giovani incompresi da un mondo senza pietà, come James Dean, Jean Seberg, i primi Marlon Brando e Paul Newman, e rimasti eterni.

venerdì 9 dicembre 2022


 
ALTRIMENTI CI ARRABBIAMO ( I, 2022) 

DI YOUNUTS! 

Con EDOARDO PESCE, ALESSANDRO ROIA, Alessandra Mastronardi, Christian De Sica. 

COMMEDIA/AZIONE 

Salutato con sdegno quando non, addirittura, da improperi a valanga prima ancora della sua uscita da fans un po' fanatici dei classici film delle scazzottate di Bud Spencer e Terence Hill, "Altrimenti ci arrabbiamo" versione 2022 non è esattamente un remake, ma è una prosecuzione che prevede i figli dei due protagonisti, chiamati Sorriso e Carezza, rivedersi dopo un bel po' di anni di rottura dei rapporti. C'è di mezzo la storica Dune Buggy, un circo che un losco costruttore edile vuole fare sloggiare, e i due ritorneranno amici per difendere, a suon di sganassoni, gli artisti circensi. È così brutto questo nuovo "Altrimenti ci arrabbiamo", che in sala non ha funzionato per nulla? No, non è fatto malissimo, c'è cura nella messa in scena, ma alla fine risulta un'operazione abbastanza poco utile, al di là dell'omaggio al campione di incassi degli anni Settanta. Diretto dagli youtuber Younuts!, con la celeberrima canzoncina "Fine Buggy" degli Oliver Onions rifatta da Federico Zampaglione, il film è volutamente raccontato con tono da favola, e la giostra dei cazzotti scacciacattivi, rispetto alle originali, è meno liberatoria e spigliata,  tra i due emuli dell'accoppiata Spencer/Hill, Edoardo Pesce e Alessandro Roia funziona meglio la burbera imponenza del primo rispetto all'aria sbarazzina del secondo. Se ne poteva fare a meno, certo, ma la furia ossessiva dei fanatici da tastiera dei social è veramente delirante.

giovedì 8 dicembre 2022



 OLD ( Old, USA 2021) 

DI M. NIGHT SHYAMALAN 
Con GAEL GARCIA BERNAL, VICKY KRIEPS, Thomasin McKenzie, Rufus Sewell. 
HORROR/ FANTASTICO 
Giunti in Messico su una spiaggia selvaggia e da sogno, lì indirizzati dal direttore del resort che li ospitava, una famiglia americana composta da padre, madre, e due figli, vede via via riempirsi fin troppo il luogo, da altri clienti dell'esclusivo stabilimento di villeggiatura, dato che il premuroso inviatario aveva detto che mandava loro perché li trovava "speciali". Nelle primissime scene della pellicola abbiamo visto, al precedente tramonto, tuffarsi tra le onde una bella ragazza bionda, guardata da un giovane mulatto altrettanto di bell'aspetto: ed è lui che i nuovi arrivati incontrano, contraddistinto dal fatto che gli sanguina di continuo il naso, e che la fanciulla che era con lui viene poco dopo ritrovata sulla superficie marina ormai cadavere. E il tempo, su quel lido, sembra passare un po' troppo di corsa... Dopo essere in pratica rinato a nuova vita filmica con il buon risultato di "The visit" ed essere passato sotto l'ala delle produzioni Blumhouse, M. Night Shyamalan, che si ritaglia il piccolo ruolo dell'autista del pullmino che porta la famigliola alla spiaggia, dirige questo titolo di horror/fantascienza che, sessant'anni fa, avrebbe potuto costituire un episodio della celebre serie TV "Ai confini della realtà": la parte orrorifica è volutamente soft, mentre la tematica è più venata da uno spunto fantascientifico. Sulla spiaggia dove, con il passare delle ore, si invecchia a tutto spiano, molti dei presenti ha un problema serio di salute, e il finale, a voler fare le pulci, senza anticipare molto, potrebbe raccogliere simpatie dal popolo no vax. Riuscito più nella prima parte che quando si deve tirare le somme, "Old" ha uno spunto interessante eccome, ma è tirato via, curiosamente la regia dell'autore di "Unbreakable" brilla in alcuni dettagli ( la ripresa attraverso una cassa toracica) e su cose più "consuete" sembra cialtronesca, con un paio di inquadrature da bocciatura a scuola di regia. Rimangono, poi, diversi buchi neri in sceneggiatura ( uno per tutti: il ragazzo cui sanguina il naso non si capisce bene perché invecchi meno e più lentamente degli altri), che altrove, a questo regista non si potevano imputare. E quindi, attenzione ai consigli "speciali"...

sabato 3 dicembre 2022


 
THE GUILTY( The Guilty, USA 2021) 

DI ANTOINE FUQUA 
Con JAKE GYLLENHAAL , Christina Vidal, Adrian Martinez. 
THRILLER 
Declassato al centralino del 911, per via di un problema pregresso che scopriremo ad un certo punto della pellicola, un poliziotto con i nervi a fior di pelle sta gestendo, con alcuni colleghi un grosso incendio scatenatosi a Los Angeles, quando intercetta la chiamata di una donna che si dice rapita dall'ex marito. Rapidamente, dopo averle dato consigli sul da farsi, contemporaneamente cercando di rintracciare da dove chiami, il protagonista chiama la casa della vittima, dove sono i due figli piccoli, terrorizzati: lentamente emerge un quadro diverso da come inizialmente si poteva immaginare. Remake di un film danese uscito nel 2018, "The Guilty" è in pratica un One man show, che vede Jake Gyllenhaal, analogamente al Tom Hardy di "Locke" in scena dal primo all'ultimo minuto di proiezione, da solo o quasi ( in verità compaiono due altri interpreti nei ruoli di due colleghi in turno con lui): sceneggiato dal Nick Pizzolatto fattosi un nome scrivendo la serie cult "True Detective", e diretto dallo specialista action Antoine Fuqua, il thriller gioca bene le sue carte, con un paio di colpi di scena distribuiti ad hoc. Più di un recensore ha scritto che l'originale europeo funzionava meglio, tuttavia riuscire a tenere lo spettatore sul chi ci e per un'ora e mezza, basando lo spettacolo sulla prova di un attore che interloquisce con voci al telefono non è cosa da poco: più misurato che in altre occasioni, il regista di "Training day" sfrutta bene Gyllenhaal, che dà volto e voce ad un personaggio scorticato, in frantumi, che ha l'occasione di cercare un riscatto al senso di colpa che lo divora. Il film è tutto sulle sue spalle, che mostra le debolezze e la ricerca della redenzione, le colpe gravi e il bisogno di mettersi al servizio del prossimo del ruolo.


 
NOSTALGIA (  I, 2022) 

DI MARIO MARTONE 

Con PIER FRANCESCO FAVINO, Tommaso Ragno, Francesco Di Leva, Aurora Quattrocchi. 

DRAMMATICO 

Tornato a Napoli dopo averla lasciata ancora ragazzo, Felice va a visitare l'anziana madre, che non lo vedeva da quando, appunto, si è trasferito in Egitto, dove si è fatto una posizione lavorando nell'edilizia: nella città natale il protagonista è tornato per chiudere i conti con il passato, dato che, in realtà, fu un rapporto di forte amicizia con un altro figlio dei bassifondi venuto a troncarsi per un fatto grave, a causare il suo allontanamento. Entrato in contatto con un prete che sta conducendo una serrata lotta con la camorra, Felice vorrebbe reincontrare l'antico amico, divenuto ora un malvivente di cui, nel quartiere, tutti hanno paura, sebbene tutti lo sconsiglino: ma l'intenzione di riprendere casa a Napoli, e portarvi la moglie egiziana, per buttarsi alle spalle il non vissuto, che il protagonista sente come rubato alla propria esistenza, lo fa intestardire nella sua ferma intenzione. Mario Martone, all'undicesimo lungometraggio in trent'anni di intensa carriera, gira un racconto che è una sorta di calvario laico, nonostante la figura di un sacerdote sia di peso nell'economia della narrazione: Felice compie un cammino di redenzione dagli sbagli della giovinezza, tramite un'impossibile ricerca di una pacificazione con "O'Malommo", che pure, a modo suo, gli offre una possibilità di salvezza, ma il protagonista, in uno dei momenti più vividi di una pellicola notevole drammaturgicamente, e spiritualmente generosa, non coglie. Martone conduce con una misura personale, tra abilità leggera e senso profondo della compassione (il bagno all'anziana madre è una scena degna del finale con il segno della croce fatto con le manette di "Accattone"), un cast di attori motivati e aderenti ai ruoli, capitanati da un Pier Francesco Favino sempre di impressionante bravura nel calarsi nei ruoli. Che dimostri ingenuità nel parlare troppo nel posto sbagliato, o si lasci andare ad un pianto troppo a lungo trattenuto, l'attore romano sa mettersi al servizio della regia, e al contempo risultare bene al centro della scena: qualità attoriale spesso ricercata, mai troppo frequente da trovare. Ottimo l'apporto degli altri attori, dal prete combattivo contro i clan Francesco Di Leva al "Mal'ommo" Tommaso Ragno, con la tenerissima prova di Aurora Quattrocchi nel ruolo della madre del protagonista.

giovedì 1 dicembre 2022


 
...E FUORI NEVICA ( I, 2014)

DI VINCENZO SALEMME 
Con VINCENZO SALEMME, Carlo Buccirosso, Nando Paone, Margareth Made. 
COMMEDIA 
Come altri film diretti da Vincenzo Salemme, anche "....E fuori nevica !" è tratto da una commedia firmata dallo stesso attore e regista, andata in scena con successo tra la fine degli anni Novanta e l'inizio dei Duemila: vi si narra di tre fratelli a Napoli, di cui uno ha problemi psichici, tra lo schizofrenico e l'autistico, uno è stato trent'anni a fare il cantante da crociera, e l'altro ha accudito mamma e il fratello disabile. Potrebbe sembrare la cornice di un dramma, ma in "...e fuori nevica!" si ride eccome, anche se non mancano le "strrizzate" improvvise che sottolineano la condizione del malato di mente Cico. Salemme riconvoca l'antica compagnia con cui portò a teatro questo soggetto, rimettendo gli attori nei ruoli originali, e questo è visibile, per l'affiatamento e la resa sullo schermo: peccato che non abbia avuto il coraggio del finale originale, che dava una mazzata conclusiva e inaspettata, con una sterzata amara. Qui il tutto viene diluito e si arriva ad un Happy end un po' banale, così come forzata è l'inclusione di Giorgio Panariello nei panni di un rozzo strozzino che gestisce una panineria da strada. Rimane comunque il divertimento di gags solide con il trio Salemme/Buccirosso/Paone, e alcuni momenti di commedia vivacissima, come nelle sequenze dei giochi deliranti di Cico: se tutto il film fosse stato così, sarebbe divenuto il miglior lavoro cinematografico di Vincenzo Salemme.