sabato 3 dicembre 2022


 
NOSTALGIA (  I, 2022) 

DI MARIO MARTONE 

Con PIER FRANCESCO FAVINO, Tommaso Ragno, Francesco Di Leva, Aurora Quattrocchi. 

DRAMMATICO 

Tornato a Napoli dopo averla lasciata ancora ragazzo, Felice va a visitare l'anziana madre, che non lo vedeva da quando, appunto, si è trasferito in Egitto, dove si è fatto una posizione lavorando nell'edilizia: nella città natale il protagonista è tornato per chiudere i conti con il passato, dato che, in realtà, fu un rapporto di forte amicizia con un altro figlio dei bassifondi venuto a troncarsi per un fatto grave, a causare il suo allontanamento. Entrato in contatto con un prete che sta conducendo una serrata lotta con la camorra, Felice vorrebbe reincontrare l'antico amico, divenuto ora un malvivente di cui, nel quartiere, tutti hanno paura, sebbene tutti lo sconsiglino: ma l'intenzione di riprendere casa a Napoli, e portarvi la moglie egiziana, per buttarsi alle spalle il non vissuto, che il protagonista sente come rubato alla propria esistenza, lo fa intestardire nella sua ferma intenzione. Mario Martone, all'undicesimo lungometraggio in trent'anni di intensa carriera, gira un racconto che è una sorta di calvario laico, nonostante la figura di un sacerdote sia di peso nell'economia della narrazione: Felice compie un cammino di redenzione dagli sbagli della giovinezza, tramite un'impossibile ricerca di una pacificazione con "O'Malommo", che pure, a modo suo, gli offre una possibilità di salvezza, ma il protagonista, in uno dei momenti più vividi di una pellicola notevole drammaturgicamente, e spiritualmente generosa, non coglie. Martone conduce con una misura personale, tra abilità leggera e senso profondo della compassione (il bagno all'anziana madre è una scena degna del finale con il segno della croce fatto con le manette di "Accattone"), un cast di attori motivati e aderenti ai ruoli, capitanati da un Pier Francesco Favino sempre di impressionante bravura nel calarsi nei ruoli. Che dimostri ingenuità nel parlare troppo nel posto sbagliato, o si lasci andare ad un pianto troppo a lungo trattenuto, l'attore romano sa mettersi al servizio della regia, e al contempo risultare bene al centro della scena: qualità attoriale spesso ricercata, mai troppo frequente da trovare. Ottimo l'apporto degli altri attori, dal prete combattivo contro i clan Francesco Di Leva al "Mal'ommo" Tommaso Ragno, con la tenerissima prova di Aurora Quattrocchi nel ruolo della madre del protagonista.

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