domenica 31 maggio 2015


MAD MAX-FURY ROAD ( Mad Max-Fury road,AUS/USA 2015)
DI GEORGE MILLER
Con TOM HARDY, CHARLIZE THERON, Nicholas  Hoult, Hugh Keays-Byrne.
FANTASCIENZA/AZIONE
Riprendere una serie tanti anni dopo l'ultimo episodio può catturare di nuovo l'interesse di potenziali fans,  ma anche possibili delusioni, oppure incontrare un interesse ormai defluito , per via anche del ricambio generazionale. "Fury road", annunciato quarto capitolo delle avventure desertico-apocalittiche dell'ex-poliziotto Max Rokatanski, arriva a trent'anni precisi dal terzo film, ed inizialmente era stato contattato l'attore lanciato proprio dal primo "Mad Max" nel '79, Mel Gibson: poi George Miller, dopo aver riscosso il "no" dalla stagionata star, ha optato per dare un volto nuovo al suo eroe, e ha messo Tom Hardy negli sdruciti panni del giustiziere errabondo che attraversa un'Australia ridotta ad una distesa di terra arida. Come sappiamo fin dal primo film della serie, non verremo a sapere molte cose del microverso immaginato dal regista e sceneggiatore: le storie di "Mad Max" sono come segmenti, stralciati da un racconto più lungo, e su molto di quel che vediamo tocca fare deduzioni e trarre conclusioni personali. Giocato su un inseguimento "totale", "Fury road" si risolve in due ore di azione pura, con rarissime pause, e curiosamente lascia spazio ad una coprotagonista che quasi si prende il film, la "Furiosa" interpretata da Charlize Theron: come John Rambo e Terminator, Max Rokatanski è da primato della parsimonia verbale, e Tom Hardy presta una fisicità intensa al ruolo, che in alcuni momenti fa ricordare Marlon Brando da giovane. Avvincente e tirato allo spasimo nelle sequenze di lotta e scontri tra mezzi di locomozione, è composto da un'energia freschissima, nonostante l'età del regista non verde, e da una forza visiva rara, tra i colori saturi o sfumati, cesellati dalla splendida fotografia di John Seale: e se l'eroe del titolo è decisivo, è vero anche che è uno dei film d'azione in cui le donne hanno un ruolo di peso maggiore degli uomini, quasi in controtendenza rispetto a molto cinema hollywoodiano, e il finale è coerente con il personaggio e con la sua natura instabile e schiva. Annunciato un nuovo episodio, per il momento questo è il migliore della serie,a giudizio di chi scrive.

sabato 30 maggio 2015



ARRANGIATEVI! ( I, 1959)
DI MAURO BOLOGNINI
Con PEPPINO DE FILIPPO,Totò, Laura Adani, Cristina Gajoni.
COMMEDIA
La legge Merlin, si sa, fece chiudere i "casini", e ne scaturirono insoddisfazioni e applausi, e comunque certe abitudini cambiarono: sullo sfondo di questo fatto storico, una commedia che ancora risente dell'influsso del neorealismo rosa, pure se la cosa è abbastanza sfumata. Mauro Bolognini, abilissimo nel dirigere gli intepreti, consegna a Peppino De Filippo le chiavi del film, e gli ritaglia addosso la versione malinconica del suo personaggio classico, stizzoso, timoroso, polemico e in buona fede, e intelligentemente delega a Totò una parte di fianco, ma fondamentale, come quella del suocero, dispettoso e pepato. Infatti, i due non viaggiano sulle consuete linee dei loro numeri più celebri, Totò non cerca di accaparrarsi l'interesse di regia e pubblico, ma fornisce una prova tra le sue più riuscite. Tra equivoci, mezze verità e cose taciute, si arriva al climax facendo quasi saltare la famiglia del protagonista, la quale, nel dopoguerra, si ritrova, all'insaputa di tutti meno che, appunto, proprio del personaggio principale, in un'ex-casa chiusa: sul finale, magari, ci sarebbe da eccepire, troppo frettoloso, sulla bacchettona moglie interpretata da Laura Adani, che in piena crisi preisterica fa le valige e minaccia di abbandonare tutti. E qualche situazione, come quella della figlia Maria Berta, incastrata in una relazione con un pugile, di cui non è convinta, viene lasciata un pò a mezzo: d'altronde, Bolognini, che rimane un regista interessante ancor oggi, non era portatissimo per la commedia, e rendeva meglio nel dramma. Comunque, un film godibile, ben recitato, con uno scorcio d'Italia che non c'è più e che inquadra piuttosto bene l'epoca in cui è ambientato.

mercoledì 20 maggio 2015


INSURGENT ( Insurgent, USA 2015)
DI ROBERT SCHWENTKE
Con SHAILENE WOODLEY, Theo James, Kate Winslet, Naomi Watts.
FANTASCIENZA
Come da copione, un anno dopo il primo capitolo, "Divergent", giunge sugli schermi il segmento di mezzo della trilogia a firma Veronica Roth, in cui si immagina una società futura in cui gli esseri umani vengano nettamente suddivisi per indole e attitudine, e la protagonista è una Divergente, quindi ha in sè più caratteristiche, che mandano in confusione il Sistema, e quindi è perseguita per essere eliminata dalla malvagia Jeanine, leader della fazione più forte. Maggiormente d'azione, rispetto al capitolo iniziale, "Insurgent" prosegue, nella tradizione inaugurata qualche anno fa da "Twilight", nel dipanarsi di una storia puntata smaccatamente ad attrarre l'attenzione e gli entusiasmi delle platee con meno anni addosso: niente di male, in questo, ma, al di là del fatto che spesso, vedi "Hunger Games",  vengono suggeriti modelli di giovani che devono per forza ricorrere alla violenza per difendersi da un mondo che li accerchia, è che questi racconti vengono stiracchiati allo spasimo, e si potrebbe condensare quel che narrano in un paio di episodi al massimo, invece di procedere per rimandi, sospensioni, e pause che frenano ogni accelerazione del corso dei fatti, ed in questo anche la serie di "Harry Potter", non è che abbia fatto i complimenti. Ad una prima parte che, a parte qualche faciloneria, tutto sommato scorre abbastanza bene, senza strafare, ne segue una seconda che forse potrà avvincere gli spettatori che arrivano ai dodici anni di età, ma quelli più smaliziati, o più grandi, sospireranno per la gran quantità di colpi di scena telefonatissimi, di soluzioni narrative a dir poco tirate via, o grossolane ( valga per tutte il dispositivo sparato addosso a diverse persone che li tramuta in automi senza volontà, che causerebbe la morte di chi lo ospita se si prova ad estrarlo, mentre poi, senza spiegazione alcuna, viene tolto a tutti...), e l'ovvietà sostanziale della trama, che comunque si premura di creare un falso finale, e lasciare spalancata la porta al terzo episodio. Nel cast, la Woodley è un'attrice anche interessante, ma la sua Tris è un'eroina insulsa, Theo James ha una fissità di sguardo che ricorda Christopher Lambert, e le migliori in scena, benchè presenti per puro cachet, sono Kate Winslet e Naomi Watts. Ma si vede che ci credono il giusto.