martedì 12 dicembre 2017

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FINCHE' C'E' PROSECCO C'E' SPERANZA ( I, 2017)
DI ANTONIO PADOVAN
Con GIUSEPPE BATTISTON, Liz Solari, Teco Celio, Rade Serbedzjia.
GIALLO/COMMEDIA
Nel magnifico panorama "geometrico" di filari e verde veneto, il vinicoltore Desiderio Ancillotto si suicida sulla tomba di famiglia, scolandosi un'ultima bottiglia di prosecco da lui prodotto, mischiata ad una dose letale di sonniferi: sembrerebbe tutto definito e da archiviare, ma, come scoprirà l'ispettore Stucky, c'è ben altro sotto. E altri morti, a breve. Dal romanzo omonimo firmato Fulvio Ervas, che ha scritto altri cinque libri con protagonista questo poliziotto, un misto tra giallo e commedia, di quelli che negli anni Settanta qualcuno battezzò "giallo all'amatriciana", per sottolineare la dimensione particolare, tra leggerezza della battuta e fatti criminosi: in questo senso, i punti di riferimento che vengono prima in mente sono "La mazzetta" e "Giallo napoletano" di Corbucci, ma anche "La donna della domenica" di Comencini. Il piglio del regista Antonio Padovan è brioso, che fa tralasciare qualche pecca di sceneggiatura ( un ispettore che giunge prima del medico legale davanti a un morto, e con nonchalance prende in mano qualcosa?) e fa seguire un racconto svolto con garbo, discreta scrittura, e buon lavoro degli interpreti nel darsi la battuta. Del resto, era l'ora che a Giuseppe Battiston affidassero un ruolo da protagonista vero, e il robusto attore dà la goffaggine e la sensibilità giuste al suo sbirro di provincia, che ha anche riflessi divertenti: la soluzione del mistero ha uno sfondo da battaglia civile, ricordando, senza troppa retorica, che il benessere delle comunità non dovrebbe prosperare sulla pelle di qualcuno. Un film piccolo, ma gradevole e che va giù come appunto un prosecco, specialità da salvaguardare e sempre da apprezzare.

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