giovedì 21 dicembre 2017

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AMERICAN ASSASSIN ( American assassin, USA 2017)
DI MICHAEL CUESTA
Con DYLAN O'BRIEN, MICHAEL KEATON , Taylor Kitsch, Shiva Negar.
AZIONE/THRILLER 
Negli USA la serie di Vince Flynn, lunga quindici romanzi, è celebre alla stregua di quelle di Tom Clancy e Lee Child sui personaggi Jack Ryan e Jack Reacher: da noi non ha avuto gran seguito, salvo ora far uscire alcuni capitoli, visto che giunge sugli schermi un adattamento cinematografico, ad esser precisi il nono dei libri. Qui il protagonista inventato da Flynn, Mitch Rapp, durante un attacco terroristico sulla spiaggia di Ibiza, che ricorda tristemente quello reale accaduto in Tunisia due anni or sono, perde la fidanzata che aveva appena accettato di sposarlo: il giovane, tramite il web e ricerche personali, entra in contatto con la cellula di fanatici responsabile della strage, fingendo di essere un aspirante "foreign fighter", ma quando è faccia a faccia con colui che ha ucciso l'amata, interviene una task force antiterrorismo che elimina al posto suo il jihadista. Rapp viene ingaggiato dal ramo segreto dei Servizi USA e affidato all'istruttore Stan Hurley, un duro esperto, che lo porterà poi sul campo.... La sequenza dell'attacco iniziale è la migliore del film, agghiacciante per la resa e carica di tensione: per il resto, ci troviamo di fronte ad un lungometraggio tecnicamente ben fatto, ma gonfio di retorica al limite del fanatismo, che non è molto lontana dalla filosofia sterminatrice dei "cattivi" della storia, i fanatici integralisti delle varie organizzazioni terroriste. Rimbalzante tra Spagna, Polonia, Siria, Romania e Italia, il racconto vede gli agenti speciali sparare in pubbliche strade di stati sovrani, spettacolarizzare grossolanamente una questione purtroppo piuttosto attuale, e mettere in scena con fin troppa disinvoltura un attacco atomico, che naturalmente si svolge in Europa, più precisamente dalle nostre parti. Inoltre, la scena della tortura del personaggio di Keaton è particolarmente insistita, con granguignolesco cattivo gusto; se Dylan O'Brien è espressivo come un cestino della frutta, Michael Keaton è sopra le righe per tutto il tempo, strano per un interprete di qualità che negli ultimi anni ha scelto quasi sempre bene i film da interpretare. Dovrebbe diventare una serie, ma, visto il debutto, non c'è da sperarlo.

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