giovedì 14 settembre 2017

Immagine correlataRisultati immagini per lo zio indegno
LO ZIO INDEGNO ( I, 1989)
DI FRANCO BRUSATI
Con GIANCARLO GIANNINI, VITTORIO GASSMAN, Andrèa Ferreol, Stefania Sandrelli.
COMMEDIA
Si presenta come uno "zio" al protagonista Riccardo, titolare di un'industria avviata, che stenta a riconoscerlo, va nei cinema di terza visione a infastidire le ragazze giovanissime, scappa inseguito dai ragazzi, prende calci nel sedere da passanti senza prendersi la briga neanche di vedere chi sia stato, ruba qualche milioncino al nipote benestante, folleggia con parrucca nei ristoranti insieme a prostitute, si fa la bella signora che appunto il "nipote" vorrebbe corteggiare, in quanto amore della giovinezza, piazza un'amante africana ad un matematico della sua età, in cambio di uno scatolone di coperte e tostapane: è Luca, un tempo insegnante, che vive da sciamannato, ha una carica vitale inesauribile, nonostante il cuore gli dia qualche scossone, e incasina la vita del presunto discendente. Da un romanzo scritto di proprio pugno, Franco Brusati trasse questa commedia amara: la firma del regista di "Dimenticare Venezia" era un pò demodè ma ancora prestigiosa, alla sceneggiatura misero mano, con il regista, Leo Benvenuti e Piero De Bernardi, gente che aveva co-firmato anche "Amici miei", tanto per citarne uno, e il cast era composto dal duo Gassman-Giannini, ma con presenze di peso come Andrèa Ferreol, Stefania Sandrelli, eppure il film non funziona. Su tutto il lungometraggio aleggia un che di fuori tempo, dalle musiche demodè, allo stile registico che non sa imporre ritmo alla storia, giungendo affannosamente alla prevedibile conclusione che, in parte, riscatta le follie dell'anziano e spinge al cambiamento il più giovane. Se Giannini non pare mai convinto del ruolo che sostiene, Gassman, va detto, nell'ultima fase della sua carriera cinematografica, non fu al suo meglio ( ma fu il destino comune di tutti e quattro i "colonnelli della risata", onestamente), nonostante la vittoria, per questa parte, del Nastro d'Argento: e le presenze femminili sono rese con troppa superficialità per avere davvero spessore.

Nessun commento:

Posta un commento