mercoledì 6 settembre 2017

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GOODBYE & AMEN (L'UOMO DELLA CIA) ( I, 1977)
DI DAMIANO DAMIANI
Con CLAUDIA CARDINALE, TONY MUSANTE, John Steiner, Renzo Palmer.
THRILLER
Il funzionario dell'ambasciata americana a Roma Carson sembra impazzito: ha abbandonato moglie e figlie, e con un fucile si è barricato in un appartamento, sequestrando una diva del cinema che era lì con l'amante, un giovane collega. Precedentemente, l'americano ha sparato, da perfetto cecchino, ad alcuni passanti, e la faccenda viene affidata in gestione, oltre che alla Polizia, anche all'agente della CIA Dannahey, che conosce di persona il sequestratore, e tutto questo trambusto rischia di compromettere un affaire che sta organizzando in Africa, cioè, l'attentato ad un despota. Tratto dal romanzo "Sulla pelle di lui" di Francis Clifford, è un thriller quasi girato tutto in un ambiente chiuso come l'hotel, che non rientra tra le cose migliori realizzate da Damiano Damiani: la sceneggiatura scritta in coppia con Nicola Badalucco è sbilanciata nel peso dato ai personaggi, visto che per metà abbondante, quello di Claudia Cardinale, l'attrice fedifraga, è sostanzialmente la protagonista, per poi, in pratica, sparire di scena, e ridistribuire maggiore importanza narrativa a quello di Tony Musante, l'agente dei servizi statunitensi. Di fatto, il carattere cui ruota intorno il racconto è quello dell'ambasciatore forse folle, e forse sotto una pressione eccessiva impersonato da John Steiner, bravo caratterista specializzato in parti da mellifluo con sprazzi di schizofrenia, che si accolla il lungometraggio sulle spalle. La regia sembra svagata, e non sa imprimere ritmo ad un film quanto mai asfittico. 

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