lunedì 25 settembre 2017

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BARRY SEAL- Una storia americana 
( American made, USA 2017)
DI DOUG LIMAN
Con TOM CRUISE, Sarah Wright, Domnhall Gleeson, Jesse Plemons.
COMMEDIA/DRAMMATICO/BIOGRAFICO
Doveva intitolarsi "Mena" ( dal nome della piccola città dell'Arkansas in cui è ambientata buona parte della storia), poi ha assunto il titolo "American Made", in originale, per sottolineare quel che, in molti altri film viene sintetizzato come "Solo in America!", e il set è stato funestato dalla morte accidentale di uno stuntman e di un pilota di aerei ( di cui le famiglie dei deceduti hanno chiesto conto al regista Doug Liman ed alla star Tom Cruise): "Barry Seal" è un bizzarro oggetto, se si vuole, ambientato tra la fine degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta, raccontando, certo in modo romanzato, la abbastanza incredibile storia di un pilota della TWA che venne ingaggiato dalla CIA per sorvolare il centro-America fotografando vari guerriglieri sparsi e incamerando prove per eventuali prove di forza dei governi statunitensi. Però, Seal viene là contattato da un trio di "imprenditori" che gli fanno portare delle robuste forniture di droga ( uno di loro è Pablo Escobar....): costretto a fare il doppio gioco, scoprirà che il tutto è regolato da giochi di equilibrio tra servizi segreti, amministrazione USA e trafficanti, e che questo genera un flusso di denaro esorbitante nelle sue tasche. E' un bizzarro oggetto perchè la sceneggiatura di Gary Spinelli (da tenere d'occhio per la buona qualità dei dialoghi e della struttura narrativa) sta in bilico tra commedia e dramma, con qualche strizzata d'occhio al grottesco, senza perdere di vista un quadro storico-politico che fa figurare l'operazione come la rilettura tra il sarcastico e il deplorante di tutta l'era reaganiana: avvincente anche se forse leggermente troppo lungo, il film di Liman sottolinea quanto sia maramaldo il corso della Storia dietro la facciata ufficiale che finisce nei libri. Tom Cruise fornisce la sua interpretazione più convincente, da molti anni in qua, seppure molto diverso fisicamente dal vero, corpulento Barry Seal ( azzardo, poi vediamo a Gennaio se mi sbaglio: potrebbe trasformarsi in una nomination agli Oscar) e mentre scorrono davanti ai  nostri occhi di spettatori le faccende del Nicaragua dei sandinisti, il tripudio di Ronald l'ex-attore, l'ascesa di Noriega e l'esplosione del narcotraffico colombiano, la pellicola non si fa sfuggire l'occasione di ghignare sull'eterno slogan del "sogno americano". 

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