domenica 25 ottobre 2020


I VIAGGIATORI DELLA SERA ( I/ES, 1979)
DI UGO TOGNAZZI
Con UGO TOGNAZZI, ORNELLA VANONI, Corinne Clery, William Berger.
FANTASCIENZA/DRAMMATICO
E' celebre l'intervista a "Domenica In" in cui un Ugo Tognazzi visibilmente irrequieto mandava per alcuni minuti in bestia uno scafato padrone di casa televisivo come Pippo Baudo, evitando le domande sul suo lavoro da regista e interprete in uscita, "I viaggiatori della sera", suo quinto e ultimo film in veste di director, e cercando di intavolare argomenti provocatori, piuttosto che parlare della pellicola. Il Tognazzi regista amava l'apologo, il racconto- parabola, e questo è forse il suo titolo più apprezzato, tra la manciata che lo ha visto dietro la macchina da presa: tratto dall'omonimo libro di Umberto Simonetta, vi si immagina che in una società imminente, le nuove generazioni abbiano instaurato un regime falsamente benevolente, in cui l'Ordine e le Buone Regole siano da seguire indiscutibilmente, e, giunti in zona cinquantennio, si venga accompagnati ad un villaggio vacanze in cui passare il resto della vita. La quale, si scoprirà, non è probabilmente destinata a durare moltissimo, dato che è in vigore una lotteria i cui vincitori vengono imbarcati in una crociera da cui nessuno fa più ritorno. Il film è amaro, uno sguardo preoccupato sul come l'Umanità abbia una tendenza cannibale inestinguibile, e come i non più giovani vengano visti come un peso da togliere di mezzo più o meno schiettamente. Tognazzi rimanda a uno dei suoi registi più cari, come Marco Ferreri, ma il milanese avrebbe gestito meglio l'iter del racconto, che, ad una prima parte interessante, fa succedere una seconda che via via sembra perdere forza e lucidità nell'illustrare il proprio filosofico assunto. Non che manchino i momenti di profondità, come nell'addio lacerante tra i due coniugi protagonisti, ma, come spesso accadeva nel cinema italiano coevo, per esempio, i bambini fin troppo autosenzienti, che arrivano ad arrivare sinistri, sono un piccolo inciampo narrativo che rende datato il messaggio. Tognazzi interprete, che dà le tonalità giuste al suo ribelle fuori tempo, risulta più convincente fino in fondo di quello che dirige, il quale, tuttavia, ricava da una seducente Ornella Vanoni un bel ritratto di donna, fatto di chiaroscuri efficaci.

 

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