domenica 6 gennaio 2019

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AQUAMAN ( Aquaman, USA/Aus 2018)
DI JAMES WAN
Con JASON MOMOA, Amber Heard, Patrick Wilson, Willem Dafoe.
FANTASTICO/AVVENTURA
Bollato per anni come lo "sfigato" di casa DC Comics, il re dei mari Aquaman si sta prendendo la sua rivincita surclassando vari titoli della parte cinematografica del colosso fumettistico: arrivato a 800 milioni di dollari di incasso totale, tra USA e resto del pianeta, infrangerà nuovi record, essendo uscito da sole tre settimane a livello internazionale. Ibrido tra umano e atlantideo, ha avuto negli anni 60 e 70 una relativa gloria come eroe dei cartoon che Hanna & Barbera trassero dalle strisce a fumetti, con il caratteristico costume arancio-verde e con la capigliatura biondissima. La versione cinematografica odierna riprende il corso degli ultimi anni a fumetti, con il supereroe barbuto e dalla capigliatura selvaggia e lunga (in parte della sua storia, Aquaman ha avuto anche una mano mozzata, rimpiazzata con un uncino-tridente): Jason Momoa, che da qualche anno a Hollywood provano a lanciare, ha trovato finalmente la via al successo, dando vita ad una rappresentazione simpaticamente grezza e tutta fisica. Benchè ci siano delle perplessità sul copione ( tipo uno tsunami super che non lascia più di tanto tracce di devastazione, e come mai l'eroe si decida solo molto avanti nella storia a sfruttare lo straordinario potere di comunicare con le creature del mare), il kolossal di James Wan funziona eccome: due ore e mezzo di inventiva visiva, con scenografie magniloquenti e fantasiose, creature orripilanti che risultano imparentate con mostri neoclassici (innegabile la somiglianza dei dentuti Trench con gli Alien), e una gestione della fotografia e delle musiche ( l'inglese Rupert Gregson-Williams, attivo da molto per il cinema, qui raggiunge il top della carriera: la scena della discesa negli abissi ha un commento che pare di Jean-Michel Jarre, elegantissimo) volte a confezionare un titolo per grandi platee divertente e con scene epiche, che ingloba anche una buona dose di ironia. Ci sono, nel film di Wan, imperfezioni consistenti ( tutto il prologo è fintissimo, purtroppo, alcuni presunti "colpi di scena" sono invece alquanto prevedibili), ma scene come il doppio combattimento in parallelo in Sicilia, l'ingresso nella tana del guardiano dell'abisso, la battaglia conclusiva, sono pagine di cinema d'avventura di serie A. Probabilmente questo successo darà nuova spinta alle iniziative DC Comics, molto più del mezzo passo falso compiuto con l'attesissimo "Justice League", che ebbe diversi travagli di produzione, e una sceneggiatura svogliatamente concepita sull'onda del "rivale" "The Avengers": un buon livello di intrattenimento paga sempre.

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