venerdì 23 novembre 2018

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QUELLO CHE NON SO DI LEI 
 ( D'après une histoire vraie, F/B/PL 2017)
DI ROMAN POLANSKI
Con EMMANUELLE SEIGNER, EVA GREEN, Vincent Perèz, Dominique Pinon.
DRAMMATICO/THRILLER
Scrittrice esordiente sulla cinquantina, la fascinosa Delphine ha firmato un libro incentrato sulla figura di sua madre, e sta conoscendo un grande successo di vendite: ad un incontro promozionale incontra una fan, più giovane, dallo sguardo magnetico e con la quale ha occasione di un nuovo incontro casuale, e di una conversazione nella quale trova molti punti di vista in comune, e si sente a suo agio in maniera particolare. Da qui, la conoscenza tra le due donne si approfondisce sempre di più, e forse può essere un'esperienza molto rischiosa..... Da un romanzo di Delphine Vigàn, Oliver Assayas e Roman Polanski hanno tratto la sceneggiatura per l'opera n. 21 del cineasta franco-polacco, giunto a ottantacinque primavere: un thriller psicologico, o un dramma via via più cupo su due donne che si specchiano una nell'altra, ma tra le quali scatta un rapporto di dominazione e sottomissione? Se dove si va a parare è piuttosto intuibile da uno spettatore con una buona esperienza in thriller e gialli, e il film in qualche modo si riallaccia ad un altro, che vedeva Polanski nella veste solo di attore, come "Una pura formalità", "Quello che non so di lei" si apprezza per l'eleganza della regia, la bellezza della fotografia e per la prova intensa delle due co-protagoniste Emmanuelle Seigner e Eva Green. Se la Seigner si dedica al suo personaggio aumentandone, a mano a mano che la storia scorre, le zone d'ombra sempre più marcate, la Green tira fuori quell'aria sinistra e da mantide irresistibile che spesso l'ha resa tra le attrici della sua generazione più sensuali e seducenti. Però questo è un film  minore di un autore che ha sempre saputo scompigliare il senso comune, provocato con finezza ed intelligenza, realizzato pagine di cinema di alto livello: prevedibile nello svolgersi, sviluppa meno tensione di quanto potenzialmente potrebbe. Ed il finale deliberatamente ambiguo è esattamente quello che ci si può aspettare.

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