domenica 5 marzo 2017

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CAFE' SOCIETY ( Cafè Society, USA 2016)
DI WOODY ALLEN 
Con JESSE EISENBERG, KRISTEN STEWART, Steve Carell, Blake Lively. 
COMMEDIA/SENTIMENTALE
Gli anni Trenta sono stati visitati più di una volta, negli ultimi tempi, da Woody Allen, e comunque la prima metà del XX secolo, vedi anche "Magic in the Moonlight", "La maledizione dello scorpione di Giada", "Midnight in Paris": anche "Cafè society" è ambientato nel decennio antecedente la II Guerra Mondiale, e descrive un triangolo amoroso a Hollywood tra un giovane, una ragazza e lo zio di lui. Ovviamente i due uomini non sono consapevoli di contendersi la stessa donna, la quale lavora per l'uomo più maturo, e ne è l'amante da tempo. Si sa, i sentimenti e le passioni sconvolgono l'ordinario, e quando i due uomini si confidano su un problema di cuore che li eccita e al contempo affligge, non sanno ancora che è la solita che occupa i pensieri di tutti e due, finchè inevitabilmente, si arriva allo svelamento, che aprirà nuovi sviluppi... La fotografia di Vittorio Storaro, per la prima volta in collaborazione con il regista, è uno dei valori aggiunti della pellicola, cui dà una smagliante luce, tra i film infatti meglio illuminati alleniani; su un racconto che sembra, fino a due terzi, sottolineare il cinico senso pratico del mondo ( nonchè un filo di misoginia abbastanza accentuato), poi rigioca la carta del sentimento nonostante le strade prese dai personaggi, e dal corso della vita stessa, Woody Allen confeziona un film gradevole, ma che niente aggiunge alla sua longeva e ormai lunga filmografia, divagazione sui ruoli, sull'ingenuità e sulle convenienze, anche di relazione. Nel cast, oltre a Eisenberg che, come altri prima di lui, gioca a imitare le stralunate movenze di Woody ormai troppo in là con gli anni per interpretare certi personaggi, buone le prove di Kristen Stewart e Steve Carell, e però sia Blake Lively che Corey Stoll sono relegati un pò troppo sullo sfondo. Forse, rispetto ad altri lavori di Allen, leggermente più malinconico nel finale, o forse è solo un tardo slancio di romanticismo.

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