lunedì 4 aprile 2016


THE IMITATION GAME ( The imitation game, USA 2014)
DI MORTEN TYLDUM 
Con BENEDICT CUMBERBATCH, KEIRA KNIGHTLEY, Matthew Goode, Mark Strong.
DRAMMATICO
Il più grosso successo commerciale indipendente del 2014 è stato "The imitation game", che è costato 14 milioni di dollari, e ne ha portati a casa, a livello mondiale, 233: la sua sceneggiatura circolava dal 2011, ed era tra le più considerate della "Black List", la lista che, in gergo hollywoodiano, include i migliori script che non riescono a trovare un produttore e diventare un lungometraggio. Una volta uscito, ha ottenuto anche otto candidature agli Oscar, vincendone uno, per la miglior sceneggiatura non originale, appunto. La storia del matematico Alan Turing, che ideò il decodificatore Enigma, che causò molti problemi ai tedeschi nella guerra di mare negli anni Quaranta, facendo saltare molti loro piani per attaccare la flotta inglese con i sottomarini: di fatto, l'antenato del moderno pc, e un racconto di irriconoscenza di Stato, al punto che Turing, omosessuale e con simpatie di sinistra, venne fatto passare per una spia al soldo dei sovietici, perseguitato e condannato alla castrazione chimica, finchè non decise di togliersi la vita. Diretto dal norvegese Morten Tyldum, il film ha infatti un taglio più europeo che statunitense, ma sa comunque tenere lo spettatore sulla corda con un dramma umanista, ben recitato dal cast, capeggiato dal talentuoso Dominic Cumberbatch, che schiva la retorica e convince soprattutto per come tratta perfino con discrezione le fasi più tragiche della vicenda, concentrandosi sulla faccenda-Enigma (su cui aveva girato un film di spionaggio così intitolato Michael Apted nel 2001, tratto a sua volta da un romanzo di Robert Harris, quello di "Fatherland"). 

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