lunedì 14 dicembre 2020


MILLENNIUM- QUELLO CHE NON TI UCCIDE
( Millennium: The girl in the spider's web, USA/GB/D/SW/CAN 2018)
DI FEDE ALVAREZ
Con CLAIRE FOY, Sverrir Gudnasson, Sylvia Hoeks, Claes Bang.
THRILLER/AZIONE
Se la trilogia originaria "Millennium", che sbancò nella prima decade del Duemila, firmata da Stieg Larsson aveva trovato prestissimo adattamento filmico in Svezia, Paese in cui si svolge perlopiù, lanciando a livello internazionale Noomi Rapace, il remake americano uscito ad inizio 2012, diretto da David Fincher e con Rooney Mara e Daniel Craig nei ruoli della hacker Lisbeth Salander e del giornalista di inchiesta Mikael Blomqvist aveva ottenuto buon successo, ma i capitoli successivi furono annunciati e mai più realizzati. Siamo passati direttamente, sul grande schermo, al quarto libro della serie, scritto dal successore di Larsson, scomparso prematuramente, David Lagercrantz. In cui ritroviamo Lisbeth come giustiziera di uomini violenti con le donne, e Blomqvist supervisiona articoli sulla rivista "Millennium" senza firmarne alcuno, dopo aver fatto esplodere le vendite grazie al suo reportage sul vizioso padre dell'amica e amante Lisbeth. La quale viene contattata da un ingegnere coinvolto in un programma di armamenti nucleari, che chiede alla giovane di recuperare dei file cruciali: da qui parte un'intricata trama di colpi di scena, accelerate action, ritorni in campo di personaggi creduti perduti, e nuovi segreti sull'abilissima maga della Rete. Se già nei capitoli successivi a "Uomini che odiano le donne" vedevano il principale personaggio maschile rimanere piuttosto sullo sfondo, anche in questo episodio la protagonista vera e propria è Salander, che nel venire interpretata da un'altra attrice, Claire Foy, acquista dinamismo ma appare più epidermica e meno curata nei dettagli. Non solo: cambiando firma in cabina di regia, si passa da atmosfere e suspence più elaborata del regista di "Seven" a una maggiore concessione al rocambolesco e all'azione tout court dell'autore del remake del raimiano "La casa". Ma le inverosimiglianze sono anche troppe, da rasentare la saga di 007, e, per quanto ben girato, il film si affida a fin troppi presunti colpi di scena per stupire davvero lo spettatore, che troverà questo thriller certo decoroso, pur se discontinuo, ma gli ricorderà fin troppo altre scene d'azione viste così tante volte.

 

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