giovedì 26 novembre 2020


IL DITTATORE ( The dictator, USA 2012)
 DI LARRY CHARLES
Con SACHA BARON-COHEN, Anna Faris, Ben Kingsley, Jason Mantzoukas.
COMICO
Lo humour acido e dirompente di Sacha Baron-Cohen, che ha lavorato abbastanza di rado, rispetto a quanto abbia inciso a livello di comicità negli ultimi quindici anni, è qualcosa che verrà esplorato dagli studiosi di cinema: fautore di uno sberleffo irriguardoso e senza filtri, l'attore britannico ha spostato di qualche grado l'asticella del "poter dire e fare" sul grande schermo, per ottenere l'effetto riso. Anche ne "Il dittatore", dopo i vari "Borat" e "Bruno" si sogghigna sul tema scelto: il mondo mediorientale, ma anche l'atteggiamento degli americani, e quindi degli occidentali, verso quella parte di pianeta. Aladeen è un tipaccio, come ogni dittatore esercita il Potere con spietatezza, ma anche con l'impunità del bimbo viziato e sfrenatamente protetto dall'accondiscendenza collettiva, che così agisce per timore delle sue rappresaglie: ma gli si complica la vita il giorno che viene messo in mezzo per una trappola e sostituito da un sosia, ritrovandosi a doversi "guadagnare la pagnotta" in America. Come spesso accade per questo tipo di umorismo irriverente, non tutto funziona a puntino, per qualche risata che sgorga irrefrenabile, ci sono altre gags che divengono cadute di gusto un pò sterili, e quello che in qualche modo non rende questo film del tutto riuscito, è il volerlo inquadrare in una logica narrativa da commedia che "deve" incontrare un lieto fine. Baron-Cohen è comunque un attore meno rozzo di quanto si diverta a voler sembrare, diverse le apparizioni ( da John C. Reilly a Edward Norton via Megan Fox) di spicco ma dalla relativa incidenza sul racconto. Non che non si rida, ma ne rimane poca traccia, e se l'obiettivo era fare satira che mordeva, non è esattamente questa la maniera più appropriata.

 

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