mercoledì 22 aprile 2020

Judy RecensioneFesta di Roma, 'Renée Zellweger è Judy Garland. Il regista: "Oltre ...
JUDY ( Judy, USA 2019)
DI RUPERT GOOLD
Con RENEE ZELLWEGER, Finn Wittrock, Rufus Sewell, Michael Gambon.
BIOGRAFICO/DRAMMATICO
Una delle prime stelle verdissime, rimasta personalità dello spettacolo tutta la vita, che si sarebbe rivelata travagliata a livello personale quanto in vista e sotto i riflettori ufficialmente, fu Judy Garland: fin dal cambiamento del nome vero, che per molti dello showbiz è stato normale ( lei si chiamava in realtà Frances Ethel Gumm) alle imposizioni dello studio, date di persona da Louis B. Mayer di seguire una dieta strettissima, di evitare frequentazioni al di fuori dal mondo dello spettacolo, e altri diktat che spinsero probabilmente la diva sul pericoloso crinale di depressione e dipendenza dai farmaci e dall'alcool, è risaputo che la Garland è stata una delle più celebri e delle prime vittime dello star-system. "Judy" la inquadra sei mesi prima della fine, che avverrà nell'Estate 1969, nel tour in Inghilterra che fece per provare a risollevare la proipra carriera in declino: tratto da una pièce teatrale, "End of the rainbow", ne mostra un pò i limiti della cornice del palco nella regia non sempre abile di Rupert Goold. Condotto abbastanza bene a livello di gestione degli interpreti, vede una Renèe Zellweger molto convinta nel ruolo principale, per il quale si è aggiudicata il secondo Oscar della propria carriera ( il primo da protagonista). Utile a far conoscere agli spettatori d'oggi una parte della vita sfortunata nonostante i clamori del successo di pubblico di una star eclettica, "Judy" si risolve in una visione che non dimentica la compassione ma neanche l'ammirazione per la grinta che, nonostante tutto, animava la Garland. 

Nessun commento:

Posta un commento