venerdì 7 dicembre 2018

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SE SON ROSE ( I, 2018)
DI LEONARDO PIERACCIONI
Con LEONARDO PIERACCIONI, Elena Cucci, Claudia Pandolfi, Gabriella Pession.
COMMEDIA
Il giornalista web Leonardo Giustini ( cognome scelto in omaggio all'amico Niki, scomparso l'anno scorso) è in uno stallo sentimentale: ha una giovane amica, ma la figlia quindicenne lo pensa infelice, e quindi manda un messaggio alle sue ex importanti, sintetico e diretto "Sono cambiato. Riproviamoci.". Le donne rispondono, e accettano di rivedere l'antico fidanzato: il confronto darà, forse, delle risposte. Arrivato alla tredicesima regia, Leonardo Pieraccioni, a cinquantaquattro anni, continua a vedersi come un eterno ragazzone, sempre con un sacco di tempo a disposizione, un arpeggio ruffiano di chitarra come commento musicale, le donne da scegliere, le gaffes da fare, un pò di filosofia spicciola alla buona a fare da intermezzo. Diciamocelo, ma quale donna quarantenne d'oggi risponderebbe ad un messaggio come quello inviato, ad uno che ritorna senza preamboli, in quel modo? Nei film di Pieraccioni, eppure, può succedere. Da ventitré anni il comico fiorentino racconta le sue favole all'acqua di rose ( visto che siamo in tema), su sentimenti, amicizie e tempo che miracolosamente passa più lento che dal vero, girando più o meno la stessa cosa: se si vuole essere obiettivi, questo è meno peggio di altri suoi lavori ( probabilmente il fondo è stato toccato con "Una moglie bellissima" e "Io e Marilyn", di  una noia, un'approssimazione e una balordaggine di trama particolarmente indigeribili), in cui si fa spazio un accenno minimo di malinconia nella scena dell'incontro con la ex ammalatasi giovane di Alzheimer. Ogni personaggio femminile è uno stereotipo, e quella che recita meglio è Claudia Pandolfi nel ruolo dell'ex-moglie, mentre non si capisce come mai la figlia del protagonista, nata e cresciuta in Toscana, parla con l'accento romanesco di molti giovani attori evidentemente non andati a scuola di dizione. Mettiamola così: nell'universo bonaccione di Leonardo Pieraccioni, tutto sommato si campa bene, la gente alla fine non è cattiva, con due battute ci si toglie da una situazione, e alla fine qualcosina pare che cambi, nelle vite dei protagonisti, che, come si diceva un tempo, "mettono la testa a posto". Ovviamente, arrivederci alla prossima puntata, tra un paio d'anni, per un'altra novelletta tendenzialmente piatta, con qualche sorriso estratto a caso, ma fondamentalmente innocua.

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