lunedì 29 ottobre 2018

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A STAR IS BORN (A star is born, USA 2018)
DI BRADLEY COOPER
Con LADY GAGA, BRADLEY COOPER, Dave Chappelle, Sam Elliott.
DRAMMATICO
Versione ufficiale numero quattro del canovaccio scritto negli anni Trenta del secolo scorso da William A. Wellman e Robert Carson, "A star is born" versione Duemila è passato anche dalle mani di Clint Eastwood, che pareva intenzionato a dirigerlo con Beyoncè nel ruolo principale femminile, per poi diventare l'occasione per la star Bradley Cooper di esordire alla regia: Cooper è anche il coprotagonista, scegliendo come controparte la pop star Lady Gaga, al secolo Stefani Joanne Angelina Germanotta, da quasi una decade considerata l'erede di Madonna come regina delle hit parade. La storia, conosciuta, è quella di un divo che pesca dall'anonimato una giovane che sembra avere le potenzialità per sfondare, le dà l'occasione per risplendere, si innamora di lei e si inoltra in una passione devastante che porta a un epilogo tragico. A giudicare dagli incassi, l'impresa parrebbe andata a buon fine, essendo oltre i 150 milioni di dollari in USA, e già a 5 milioni di euro da noi, per dire: per un melò classico, di questi tempi, certi numeri sono ragguardevoli. Per quanto si conoscano i sommi capi del racconto di "E' nata una stella", il film non annoia, sebbene al neoregista si potrebbe imputare una durata eccessiva, che la classica sforbiciata di una ventina di minuti avrebbe sicuramente influito positivamente sul risultato finale, e su certi snodi importanti, la regia non sembra gestire al meglio la tensione drammatica della vicenda: Cooper dà un'impaginazione molto classica, corretta ma senza una grande impronta personale. Per quanto non sia una reale esordiente sul grande schermo, dato che l'abbiamo vista anche in "Sin City 2" e "Machete Kills", Lady Gaga ci mette grinta e carisma, anche se si può obiettare che nella seconda parte della storia, in pratica, fa sè stessa, mentre Bradley Cooper dà un'interpretazione viziata da troppi clichès sugli artisti maledetti e malati di autodistruzione. Di discreto livello la parte musicale, anche se la canzone della scena dell'esibizione della protagonista al "Saturday Night Live" è tra le cose meno felici, in generale, della carriera della reginetta delle classifiche. 

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