lunedì 8 maggio 2017

Risultati immagini per il sorriso del grande tentatore
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IL SORRISO DEL GRANDE TENTATORE ( I, 1974)
DI DAMIANO DAMIANI
Con CLAUDIO CASSINELLI, GLENDA JACKSON, Lisa Harrow, Arnoldo Foà.
DRAMMATICO 
Quasi in maniera casuale, un giovane scrittore (Claudio Cassinelli) viene invitato da un prelato polacco (Arnoldo Foà) , per aiutarlo a scrivere la sua biografia, in un convento, in cui l'atmosfera è a dir poco straniante: il religioso fa parte di una sorta di gruppo in terapia, in cui ci sono anche un giovane nobile(Gabriele Lavia), un monsignore cubano (Francisco Rabal), un prete troppo simpatizzante con i sindacati (Adolfo Celi) e la vedova di un politico sudamericano (Lisa Harrow). Sono tutti, come nota il letterato, affetti da complessi di colpa, e la badessa che presidia l'istituto (Glenda Jackson) sa tenerli in pugno "aiutandoli ad espiare". Un film anomalo, nella cinematografia di Damiano Damiani, perchè è un dramma che, nella sostanza, ha la struttura di un thriller, con tanto di chiusa spiazzante che rivela molto e sarcasticamente lascia interdetto sia il protagonista che lo spettatore: "Il sorriso del grande tentatore", punteggiato da una colonna sonora di Ennio Morricone, non tra le sue migliori, ma calzante e adatta a seminare tensione nella storia, è arredato da un cast notevole, in cui spiccano la curiosità intellettuale del protagonista Claudio Cassinelli ( che peccato che questo bravo attore sia venuto a mancare così presto), la capacità intrigante della madre superiora Glenda Jackson, e la bellezza inquieta di Lisa Harrow. Opera fustigatrice del lato oscuro della religione, che manipola e ossessiona persone che hanno il difetto di accompagnare alla consapevolezza di non aver agito bene il timore ancestrale della punizione divina, e non terrena ( perchè rinchiudersi volontariamente in un luogo del genere, è già un supplizio...), non è un film perfetto, con qualche pecca, come un pò di lungaggini e dialoghi qua e là pretenziosi, ma che emana un fascino particolare, e tiene sulla corda il pubblico, quanto serve.

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