mercoledì 24 agosto 2022


 
LA VITTIMA DESIGNATA ( I, 1971)

DI MAURIZIO LUCIDI
Con TOMAS MILIAN, PIERRE CLEMENTI, Katia Christine, Marisa Bartoli.
THRILLER
Il pubblicitario di origine sudamericana Stefano vorrebbe sfilarsi dal matrimonio con una donna ricca, per cui non sente più niente, è abituato alla bella vita e quando incontra un nobile veneziano dall'aria decadente e spiritata, che gli offre un singolare, quanto macabro, patto, e cioè l'aristocratico pronto a togliere di mezzo la moglie ostile del primo, che per contraccambiare dovrà assassinare il di lui fratello. Colpito dall'azzardata proposta, il protagonista non la prende troppo sul serio, ma quando la consorte viene uccisa da sconosciuti, capisce che si è messo in un grosso guaio... Lo spunto, e anche qualcosa in più, della trama, è ripreso pari pari da un classico hitchcockiano come "L'altro uomo/Delitto per delitto", e simile è la spirale angosciosa nella quale precipita il personaggio principale, che vede realizzarsi un proprio pensiero maligno, che chiaramente non voleva  veramente si attuasse. Diretto con ritmo da Maurizio Lucidi, che, di seguito, ha girato qualche commediola senza molta ispirazione , come "Tutto suo padre" nella quale Enrico Montesano veniva scambiato per l'erede hitleriano da una banda di nostalgici del Reich, "La vittima designata" è, negli anni, diventato un insolito titolo di culto, con qualche ragione: buona l'idea di fare doppiare con il proprio accento Milian, in un ruolo ambiguo in cui esprime un talento successivamente soffocato da troppo cinema cialtrone, benché stracult, la tensione con una forte omosessualità latente tra i due "sfidanti", e il buon colpo di scena conclusivo, che rende il racconto fors'anche più crudele del riferimento, il film hitchcockiano degli anni Cinquanta. 

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