domenica 28 agosto 2022


 CASE 39 ( Case 39, USA 2010)

DI CHRISTIAN ALVART
Con RENEE ZELLWEGER, Jodelle Ferland,  Bradley Cooper, Ian McShane.
HORROR
  Il "caso 39" per l'assistente sociale Emily è quello riguardante la ragazzina Lilith, che racconta di essere perseguitata dai propri genitori, al punto di temere per la propria sopravvivenza: la donna, allertata e colpita da quel che la giovanissima le ha narrato, cerca in tutti i modi di sottrarla al giogo familiare da cui Lilith pare rischiare di venire schiacciata, finché una notte, addirittura, i due genitori non vengono colti in flagrante nell'atto di voler morire bruciata nel forno la figlia. Emily, dopo essere riuscita a fermarli, e a farli internare in attesa di processo, ottiene di prendere in affido Lilith, donandole affetto e sicurezza che fino a quel momento le sono mancate: ma c'è un errore molto grave di ingenuità, da parte sua... Debutto nel cinema americano del regista tedesco Christian Alvart, "Case 39" è un horror prevalentemente di atmosfera, che insinua l'aura minacciosa del genere dopo un bel po' che il film ha avuto inizio: lo spunto è buono, le premesse interessanti, ma via via che la storia scorre, tutto si fa prevedibile, le spiegazioni sanno sempre un po' di forzato, e di brividi veri e propri non ne attivano. C'è qualche respiro di "Rosemary's baby' ( quei mobili spostati...), ma la sensazione è che si sia giocato al risparmio, eppure, Hitchcock ne"Gli uccelli" lo mostrò bene, per inquietare lo spettatore, poteva bastare una stanza chiusa e rumori spaventosi contrastanti con i primi piani dei personaggi. Ma, del resto, il povero Alvart non è il regista de "La finestra sul cortile", e il film si avvia a una conclusione facilona quanto deludente.

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