giovedì 13 gennaio 2022


 
QUI RIDO IO ( I, 2021)

DI MARIO MARTONE
Con TONI SERVILLO, Maria Nazionale, Cristiana Dell'Anna, Gianfelice Imparato.
DRAMMATICO/BIOGRAFICO
Curioso che, più o meno in contemporanea, siano stati girati due film paralleli, su Eduardo Scarpetta, considerato il padre della commedia napoletana moderna, e sui fratelli De Filippo, figli non riconosciuti di Scarpetta, i quali, come sappiamo, sono stati, per teatro e cinema, dei grandissimi. Il primo dei due lavori è firmato da Mario Martone, e l'altro da Sergio Rubini: in questo lungometraggio, che riprende nel titolo la scritta fatta apporre da Scarpetta sulla propria abitazione ( ma nel finale il titolo assume un altro senso, con un sarcasmo sopraffino) il regista de "Il giovane favoloso" racconta Scarpetta senza fargli sconti, illustrandone la fama consolidata e l'indole egocentrica, la genialità comica e la personalità accentratrice, compreso il vizio di fare figli, con più donne, garantendone il sostentamento ma guardandosi bene dal dare loro un nome o assumerne la guida come padre vero e proprio. Martone fa un film politico, sottolineando le invidie dei giovani leoni della commedia acclamanti D'Annunzio, che tra l'altro viene dipinto come una figura ambigua: il regista compie un bell'affresco della Napoli del primo Novecento, dirigendo un cast brillante e composito ( peccato però per una Iaia Forte un po' sprecata), che fa capo a un Toni Servillo che dosa bene le tonalità conferite al suo Scarpetta, carismatico e cinico, appassionato e ironico. Una bella lezione di cinema impastato al teatro, su una figura di cui si è più che altro letto, ma finora scansata dal grande schermo, cui si devono opere divenute classici grazie soprattutto a Totò, ad esempio con gli adattamenti di "Un Turco Napoletano" e "Miseria e nobiltà".

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