giovedì 9 gennaio 2020

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LE RICETTE DELLA SIGNORA TOKU
( An, JP 2015)
DI NAOMI KAWASE
Con MASATOSHI NAGASE, KIRIN KIKI, Kyara Uchida, Miyoko Asada.
DRAMMATICO
Sul cibo ed i suoi effetti sulla vita delle persone,negli ultimi vent'anni, da "Vatel" in poi, è ricca la filmografia, passando pure per le crudeltà da gourmet di Hannibal Lecter: il titolo originale di questo dramma intimista venuto dall'Oriente è proprio la speciale "pasta di fagioli dolce" che la signora Toku sa preparare, dandole qualcosa di speciale che gratifica il palato e fa sentire meglio la persona che l'assaggia. Storia di tre solitudini, ma anche di tre costrizioni, vite in gabbia e senza apparente scelta, che convergono alla periferia di una grigia Tokyo, il film narra di come un uomo rassegnato a un futuro senza sbocchi, per via di errori gravi del passato, entri in contatto con un'anziana colpita, anch'essa dalla sfortuna in gioventù, che gli dà una mano nel preparare piatti per il suo chiosco di strada. Ai due si aggiunge una giovane malinconica, che non riesce ad andare d'accordo con la madre, e per amore di un canarino che ha preso con sè, è fuggita di casa. Pur conscia di maneggiare una storia drammatica, ma trattata con levità, la regista Naomi Kawase, qui all'ottavo lavoro per il cinema ( ne girerà un altro due anni dopo, ma questo è l'unico suo lungometraggio uscito nelle sale italiane) gira una piccola opera cui non manca la poesia: rarefatto nei dialoghi, quasi timido nel manovrare musiche che potrebbero spingere a fondo sul piano emotivo, "Le ricette della signora Toku", alla maniera nipponica, evita di trovare un finale del tutto consolatorio, come avrebbe facilmente fatto un film occidentale, o meglio, hollywoodiano, contemporaneo, mostrando un'apertura ad una nuova possibilità, invece che mettere in scena un riscatto facile. Gentile nel procedere, intenso nelle interpretazioni, trova nella validità delle prove dei tre protagonisti una chiave espressiva apprezzabile, soprattutto nel ritratto imploso di Masatoshi Nagase, e nel sorriso aggraziato di Kirin Kiki, anziana colpita duramente da vita e malattia, ma ancora aperta ad apprezzare le cose belle che porta l'esistenza.

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