lunedì 27 maggio 2019

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PSYCOSISSIMO ( I, 1961)
DI STENO
Con UGO TOGNAZZI, RAIMONDO VIANELLO, Edy Vessel, Monique Just.
COMMEDIA
La parodia cotta e mangiata è un fenomeno del cinema brillante italiano, spesso di serie B, quando addirittura di C, che prendeva a modello titoli di successo, realizzandone una versione riarrangiata in chiave ridanciana: lo fece Totò qualche volta, lo fecero Franco e Ciccio molto spesso, e anche Vianello & Tognazzi, coppia vincente in tv fino allo "scandalo" di "Un, due, tre!" che per aver fatto ironie politiche venne defenestrata subitamente dall'Italia democristiana. Qui l'ovvio riferimento, nel titolo, è al thriller di Hitchcock uscito solo un anno prima, ma di attinenze con il film con il Bates Motel c'è solo uno scheletro che gioca un ruolo decisivo nella trama. Lo spunto vuole che due attori mediocri, per equivoco vengono presi per killer professionisti da un uomo abbiente che vuole far fuori la moglie bella e sanguisuga, e che prendano al volo l'offerta per rimettere a posto i conti, chiaramente senza voler perpetrare il delitto, ma la sorte ci mette lo zampino... Curioso che un professionista del cinema popolare come Steno abbia messo insieme un pastrocchio di rara trasandatezza come questo, ma se, appunto, come parodia hitchcockiana non c'è niente, anche come film comico, "Psycosissimo" è un fallimento totale. Uggioso nella trama, recitato male da tutti ( e se Vianello era più che altro a suo agio in televisione, fa specie che Tognazzi impersoni in maniera così artificiosa il proprio personaggio, a cui vengono male perfino gli sbadigli...), petulante nei dialoghi, si annega da solo in una spinta totale verso il dimenticatoio. Un capitombolo in piena regola.

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