giovedì 19 febbraio 2015


BIRDMAN (Birdman,USA 2014)
DI ALEJANDRO GONZALEZ INARRITU
Con MICHAEL KEATON, Edward Norton, Naomi Watts, Zach Galifianakis. 
GROTTESCO
Probabilmente diverse delle nove candidature agli Oscar ricevute non si concretizzeranno , ma già essere il lungometraggio che arriva favorito alla notte dell'Academy è già abbastanza sorprendente:però,va detto, che già dalla presentazione allo scorso festival di Venezia,il nuovo titolo di Alejandro Gonzalez Inarritu aveva entusiasmato molti recensori,e risultato come uno dei film ritenuti più interessanti del 2014. L'autore,nelle interviste, ne ha parlato come della sua prima commedia, ma, seppure il tono sia più o meno quello, "Birdman" si incanala fin quasi da subito su un registro grottesco, nei dialoghi e nelle situazioni. Attore un tempo in testa alle classifiche degli incassi interpretando un supereroe, Riggan Thomson è arrivato ad una fase della propria vita, e della propria carriera, in cui vuole recuperare sia una dimensione artistica, che il rispetto degli altri, a cominciare dall'ex-moglie e figlia, e allestisce un adattamento teatrale a Broadway da Raymond Carver, ma le cose tendono a scappargli di mano, la star convocata all'ultimo minuto sembra capace di impreziosire il suo spettacolo, ma è ingestibile, e rischia di mandargli tutto all'aria perfino in scena. In più, Riggan sente la voce del personaggio che ha impersonato e lo ha portato al successo, che gli fa da coscienza severa, e lo porta verso una nevrosi sempre più impellente.... Girato come un'unico piano sequenza, "Birdman" ha rappresentato il rilancio per Michael Keaton, che naturalmente presenta varie analogie con il personaggio che sullo schermo indossa, letteralmente: per gli appassionati di cinecomics,strizzate d'occhio a non finire, con la presenza dell'ex- Hulk Edward Norton e la fidanzata del nuovo Spider-Man Emma Stone. Tutti e tre attori giudicati da nomination,e bravi, c'è da dirlo, a rendere la nevrosi dell'attore, il disincanto del fuori scena, la tensione della rappresentazione. E soprattutto nella prima parte, "Birdman" è una pellicola che intriga lo spettatore, lo martella e risulta accattivante: meno bene nella seconda metà, in cui qualcosa gira a vuoto, e paradossalmente, quel che il personaggio di Norton rimprovera al protagonista, quello di evitare le ripetizioni, è quel che invece la sceneggiatura ogni tanto fa, e il film si dilunga fin troppo, nonostante l'efficacia di diversi dialoghi e il clima surreale sia spesso azzeccato. Finale aperto, e piena licenza al pubblico di scegliere se optare per una conclusione prevedibilmente amara, o inaspettatamente sognante, ma l'ultima inquadratura lascerebbe propendere per questa seconda tonalità.

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