giovedì 22 luglio 2021



 BLACK WIDOW (Black Widow, USA 2020)

Di CATE SHORTLAND

Con SCARLETT JOHANSSON,  Florence Pugh, David Harbour, Rachel Weisz.
Anche questa grossa produzione ha conosciuto il non semplice stallo del lockdown che ha bloccato le sale cinematografiche, tenendole chiuse per mesi, facendole riaprire giusto un soffio prima dell'Estate; se l'ultimo 007, pronto per uscire ad Aprile 2020, è annunciato per il prossimo Novembre come titolo forte di fine 2021, "Black widow" è stato distribuito sia sulla piattaforma Disney +, che nelle sale cinematografiche. E se in America l'effetto di questa condizione ibrida pesa sugli incassi, visto che a una prima settimana entusiasmante per la casa di produzione, ne è seguita una seconda molto meno segnata dall'afflusso di spettatori desiderosi di vedere in azione l'unico Avenger femmina del primo titolo della serie. Sappiamo tutti che è un episodio "compensativo", dato che la Vedova Nera cui dà volto e forme Scarlett Johansson, non apparirà oltre nel mondo Marvel, essendo deceduta senza possibilità di ritorno in "Avengers- Endgame", sacrificatasi per permettere di vivere all'amico e compagno di ventura Hawkeye. Il film racconta il lasso di tempo che vide Natasha Romanoff fuggire in Russia dopo essersi schierata con Captain America contro le scelte governative che obbligavano i supereroi a una forma di controllo sotto lo Stato. Si svela così parte del segreto passato dell'eroina, come sia stata addestrata, e a chi è legata nella sua terra madre. Più violento della media dei film marvelliani finora usciti, più complesso nella presentazione dei caratteri, con una componente adulta obbligata, nel leggere rapporti e azioni dei personaggi principali, rappresenta una nuova fase, come si sapeva, dell'universo Marvel cinematografico. Dopo una scena d'avvio molto concitata, il film prosegue in una prima parte che presenta altre accelerazioni action di buon livello, come la fuga dal carcere di massima sicurezza circondato dalla neve, e arriva ad una seconda metà più teorica, in cui si rasenta, per eccesso di volontà di fare chiarezza, la macchinosità in un paio di occasioni. Tuttavia le citazioni dagli 007 dell'era Roger Moore non dispiacciono, la tesi dei legami di vita che possono dimostrarsi anche più tenaci e inestinguibili di quelli di sangue è trattata con cura, e le due ore e un quarto di proiezione non pesano affatto.


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