lunedì 28 dicembre 2015


IDENTIKIT DI UN DELITTO ( The flock, USA 2007)
DI ANDY LAU
Con RICHARD GERE, CLAIRE DANES, Kadee Strickland, Ray Wise.
THRILLER
E' risaputo che un film, quando subisce montaggi diversi, problemi produttivi, dissidi tra coloro che lo mettono su, ne soffre, e difficilmente, molto difficilmente, il prodotto finale incontri consenso popolare: magari, come è accaduto, ad esempio, per "Il disprezzo" di Jean-Luc Godard, negli anni un titolo può diventare oggetto di culto, ma è raro che il pubblico premi una pellicola che ha avuto vicissitudini eccessive. "Identikit di un delitto", che in originale si intitola "The flock", "Il gregge", è un thriller che tocca temi scottanti assai: vittime di abusi sessuali, condizionamenti psicologici, rapporti malati tra vittime e carnefici che possono ribaltarsi e creare nuove vittime ancora. E' di scena un operatore sociale che prende fin troppo a cuore i casi che segue, e da anni non si dà pace per alcune ragazze sparite nel nulla: l'uomo è ad un passo dal ritiro, e deve istruire una giovane donna che prenderà il suo posto. Ma più si va avanti, e si avvicina il momento del distacco dell'assistente sociale, più affiorano il suo coinvolgimento ed i suoi metodi ossessivi: come gli dice la partner, lui non parla, interroga. Andy Lau, dopo "Infernal affairs", come molti cineasti non americani che hanno realizzato un film particolarmente riuscito, ha avuto la chance di lavorare nel sistema hollywoodiano, ma questo lungometraggio non convinceva la produzione, con Gere che metteva soldi suoi per rimaneggiare il prodotto finale, giudicato fin troppo morboso ed inquietante. In sè, non è un thriller malvagio, che fino a quando inquadra con voluta ambiguità il suo protagonista (è una persona divorata dalla frustrazione o un potenziale maniaco?) ha buon gioco, supportato dal discreto lavoro di squadra tra Richard Gere e Claire Danes, i quali, ruvidamente e con insofferenze e incomprensioni varie, dipingono bene il rapporto non semplice tra i loro personaggi. Sul finale, si va verso il risaputo, facendo troppo il verso a classici come "Se7en" e senza stupire lo spettatore, consegnandogli una conclusione un pò banale, ma è un film passato inosservato, fin troppo, non riuscitissimo, ma nemmeno da buttare.

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