IL SINDACALISTA ( I, 1972)
DI LUCIANO SALCE
Con LANDO BUZZANCA, Renzo Montagnani, Paola Pitagora, Isabella Biagini.
COMMEDIA
Operaio incazzato perennemente, Saverio ha fatto sacrifici e continua a farne per ottenere qualcosa in più per la condizione sua e dei colleghi, ma questi non vogliono saperne di fare gli scioperi della fame, e altre dure prove per lottare contro il principale: bisogna rivolgersi al sindacato, anche se il titolare vuole "fare l'amico". Curioso che da due personalità conclamate di destra quali Luciano Salce e Lando Buzzanca sia venuto fuori un film che parla di condizione operaia, lotte sindacali, contrasti all'interno dei contestatori, ideali che non sono facili da applicare alla realtà: e, tra l'altro, la sceneggiatura è firmata da Castellano & Pipolo, che avrebbero fatto del cinema senza pensieri e quasi fuori dal reale la loro dimensione. Però, all'inizio degli anni Settanta, in cui tutto "era" politico, ci stava anche questo, addirittura che una commedia, verso la fine, viri quasi al dramma, quando il protagonista rischia forte di lasciarci la vita per via della propria ortodossia nel contestare. Certo, non è così ilare questo film che forse voleva fare dell'ironia sulla montante rabbia proletaria, e però fotografa anche non grossolanamente quel mondo, quell'era che oggi pare così lontana: va comunque riconosciuto a regia e sceneggiatura di non far scadere il lungometraggio nel becerume, nella farsa scollacciata e di mantenere il timone sul racconto di una forma di idealismo talmente incatenata a se stessa, da non capire che non tutto si può contrattare, o comunque non andare a patti con le cose, può non imprimere nessun progresso. Buzzanca in uno dei suoi ruoli meno grossolani, ma a livello attoriale il figlio di papà Montagnani ha dei punti in più.
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