domenica 6 gennaio 2019

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MOSCHETTIERI DEL RE- La penultima missione
( I, 2018)
DI GIOVANNI VERONESI
Con PIERFRANCESCO FAVINO, ROCCO PAPALEO, SERGIO RUBINI, VALERIO MASTANDREA.
COMMEDIA/AVVENTURA
Le avventure dei quattro moschettieri Athos, Porthos, Aramis e D'Artagnan, che viene sempre citato per ultimo, ma, come nel romanzo, è il prim'attore delle vicende, sono state portate più volte sugli schermi, grande e piccolo, ma con relativa fortuna, a parte le trasposizioni con Gene Kelly e Van Heflin, e quella con Oliver Reed e Michael York: è un destino, quello delle pagine dei Dumas, vedi anche per "Il conte di Montecristo", inspiegabilmente e apparentemente segnato. Classici dell'avventura, che parlano, fingendosi genere, di Storia, politica, rapporti e sentimenti umani, condendo il tutto con un umorismo sapido, i tre romanzi che compongono la storia dei Moschettieri raramente hanno generato buon cinema. E, per quanto sia apprezzabile la ricerca di una via alternativa alla commedia classica italiana di prima, e degli ultimi anni, in cui fin troppo sentimentalismo grava sui passaggi di sceneggiatura, oppure si fa una satira molto manichea, quando non annacquata, nemmeno Giovanni Veronesi fa un buon servizio agli eroi dumasiani: glissiamo pure sul fatto di ritrovarsi un D'Artagnan che parla con accento francesizzante, un Athos ed un Aramis dalla marcata provenienza dal Meridione italiano, ed un Porthos inequivocabilmente romanesco d'origine, ma è la sceneggiatura che va avanti a rabberci, la presunta "missione" ad un certo punto si vanifica o quasi, le situazioni che dovrebbero far ridere difficilmente trovano la tonalità giusta, fatta eccezione per qualche sparuta battuta azzeccata che gli esperti commedianti buttan lì con mestiere ( e il laconico Mastandrea la spunta sugli altri). Sebbene nel finale venga spiegato il perchè di tante cose astruse ritrovate nella proiezione, non basta a giustificare il corso tendente allo sgangherato della pellicola: e se come parodia si viaggia sul blando assai, come scene d'azione si rimpiange una singola scena di un qualsiasi film con Bud Spencer e Terence Hill, anche "Porgi l'altra guancia", che non è stato tra le cose migliori del duo (ma possibile che nel cinema italiano d'oggi non ci sia un maestro d'armi come quelli che coordinavano le sequenze delle scazzottate di allora?). C'è chi in sala se la ride di gusto, e verrebbe, a luci riaccese, di domandargliene il perché.... 

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