NON GUARDARMI, NON TI SENTO
( See no evil, hear no evil, USA 1989)
DI ARTHUR HILLER
Con GENE WILDER, RICHARD PRYOR, Joan Severance, Kevin Spacey.
COMMEDIA
Fare un'intera commedia sulle peripezie di un cieco ed un sordo è un pò un'operazione analoga all'appena successivo "Weekend con il morto": basare un'intera storia su una trovata paradossale può funzionare relativamente, e quel che in una scena può risultare esilarante, anche, per un'ora e quaranta minuti rischia di estenuare lo spettatore. Tuttavia, "Non guardarmi, non ti sento", risultò essere uno dei grandi successi del 1989, fu l'ultimo ottimo risultato commerciale sia per Gene Wilder che per Richard Pryor, e vide i due interpreti brillanti collaborare per la terza volta ( ce ne sarebbe stata una quarta, due anni dopo, in "Non dirmelo, non ci credo", ma fece flop, e Pryor era peggiorato notevolmente di salute per via della sclerosi multipla). Diretti da Arthur Hiller, che li aveva già guidati in "Wagon-Lits con omicidi", i due formano una strampalata coppia, diversamente abili e conosciutisi da poco ( Wilder ha assunto Pryor nella propria edicola), e per uno scherzo della sorte, un delitto viene commesso proprio in loro presenza: hanno così polizia e autori dell'omicidio alle calcagna, per una serie di disavventure. Il tono del film non è sbracato, e, per quanto possibile, gli handicap dei due protagonisti sono trattati non con cinismo: è la sceneggiatura che è abbastanza insulsa, i cattivi (la bellissima Joan Severance ed un ancora sconosciuto Kevin Spacey) sono da fumetto di serie B, e il ritmo ogni tanto latita. Resta la performance e la simbiosi di Gene Wilder e Richard Pryor, che dà un pò di spinta dove il lungometraggio ansima, ma in sostanza ci troviamo di fronte ad una commediola datata e con verve molto limitata.
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