DAI SBIRRO ( Adieu poulet, F 1975)
DI PIERRE GRANIER-DEFERRE
Con LINO VENTURA, PATRICK DEWAERE, Claude Rich, Victor Lanoux.
POLIZIESCO
Sceneggiato da Francis Veber ( da qui gli ammicchi ironici da commedia), da un romanzo firmato Raf Vallet, musicato da Philippe Sarde, "Dai sbirro" è un polar che potrebbe fare il verso ai buddy-cop movies americani, in cui al centro della storia c'è una coppia di poliziotti molto diversi tra loro, che però si sostengono a vicenda e potenzialmente vengono a capo di intrighi e misfatti, contro ogni apparenza. Qua ci sono il duro per tutte le stagioni Lino Ventura, e il giovane scanzonato e nevrotico Patrick Dewaere, a indagare sulla morte di un collega, intervenuto a controllare una banda di picchiatori fascistoidi assunti da un candidato alle elezioni. C'è la politica di mezzo, e quindi inciampi e sabotaggi come piovessero, tanto da togliere l'indagine al poliziotto vecchio stampo Ventura, che a suon di ceffoni tira fuori quel che vuol sapere, ma ha un senso di giustizia notevole: la frase finale, in originale ("Adieu, poulet!") dà il titolo alla pellicola, ed è il saluto del vecchio sbirro al collega più giovane, l'uscita di scena a testa alta che caratterizza un personaggio la cui dignità non è mai messa in discussione, e preferisce stare dalla parte dei più deboli. Il film poteva essere meglio, Granier-DeFerre non sembra mai voler dare un'impennata al racconto, ma la coppia di attori protagonisti è ben combinata, con il giovane Dewaere che purtroppo si uccise, qualche anno dopo. Di suo, Ventura garantiva sempre un apporto da attore misurato, con un volto "comune" ed un carisma soffuso che conquistava puntualmente l'attenzione.
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