JURASSIC WORLD- IL REGNO DISTRUTTO
( Jurassic World: Fallen Kingdom, USA 2018)
DI JUAN ANTONIO BAYONA
Con CHRIS PRATT, BRYCE DALLAS HOWARD, Isabella Sermon, Rafe Spall.
FANTASCIENZA/AVVENTURA
Il risultato commerciale di "Jurassic World" nel 2015 era stato clamoroso, e probabilmente oltre le già robuste aspettative dei produttori, dato che la prima trilogia aveva conosciuto ottimi incassi, ma era stata una parabola discendente nell'impatto al botteghino: il pezzo centrale di questo nuovo trittico, che si concluderà nel 2021, nonostante l'ingente somma per produrlo, 170 milioni di dollari, a quota 820 ha già abbondantemente ripagato lo sforzo dei finanziatori ( e ha ancora tempo per sfondare quota miliardo, senza tener conto del merchandising collegato...). Affidato a J. A. Bayona, regista di "28 settimane dopo", il quinto film della serie tratta dal romanzo originario di Michael Crichton ha un prologo di buon livello, che riporta la suspence dell'acchito spielberghiano: e la tematica del rischio della troppa disinvoltura dell'Uomo circa l'azzardo scientifico-tecnologico, e l'avidità come metro di gestione di tutto, libera da freni morali, è una buona metafora della società odierna. Però la sceneggiatura procede per salti di logica clamorosi: personaggi che in una manciata di secondi si ritrovano salvi a stento su una spiaggia, poi subito dopo su un'altura, e un attimo di seguito di corsa a saltare su una nave che abbandona Isla Nublar, oppure il concitato finale in cui ci si deve salvare dall'attacco del nuovo dinosauro da laboratorio, l' Indoraptor, che viaggia per ellissi e tira parecchio via dal punto di vista del possibile, e altri scivoloni ancora. Poi, va bene che l'atmosfera, per quanto riguarda la paura al cinema, paga sempre più dell'effettaccio, e non era richiesta una tendenza più splatter, ma che il target di questa operazione è il pubblico prepuberale lo dimostra che si assiste a varie uccisioni da parte delle creature preistoriche, senza una goccia di sangue in scena. Spettacolare, e con qualche idea di regia niente affatto male, vedi la drammatica partenza da Isla Nublar con il brontosauro che grida mentre la lava avanza, ma più di una volta si prova la sensazione di dejà-vu, soprattutto nella seconda parte. Per quanto riguarda il cast, brevissimo ma di peso il cameo di Jeff Goldblum.
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