211- RAPINA IN CORSO ( #211, USA 2018)
DI YORK ALEC SHACKLETON
Con NICOLAS CAGE, Michael Rainey jr., Ori Pfeffer, Cory Hardrickt.
AZIONE/DRAMMATICO
Pare che la rapina descritta da "211- Rapina in corso", realmente accaduta, sia tra le più violente e sanguinarie mai realizzate in America: dall'inizio, il film incrocia più storie parallele che andranno ad incrociarsi proprio su un evento drammatico, schema adottato molte volte, soprattutto nel genere catastrofico. Dal poliziotto d'esperienza che fa servizio con il genero, al quale hanno appena comunicato che diverrà padre, al ragazzo problematico che i servizi assegneranno alla coppia di poliziotti a mo' di corso accelerato di recupero sociale, dalla banda di rapinatori che vediamo nella prima scena compiere un massacro, all'agente speciale che da un pezzo è sulle tracce degli stessi, ogni filo andrà ad annodarsi agli altri quando si arriva al cuore drammatico del lungometraggio. Il film diretto da York Alec Shackleton non si discosta da troppe cose già viste con malviventi efferati che pensano solo a far soldi e non si fanno problemi a mandare all'altro mondo innocenti di intralcio, poliziotti che sono ad uno snodo cruciale della propria esistenza, proprio quando si ritrovano di fronte ad un evento criminoso particolarmente pericoloso, gestione sbagliata delle emergenze, e l'individualismo cronico USA che però negli stalli fa sempre saltare il banco. Per quanto si ostini a sbagliare copioni, va riconosciuto a Nicolas Cage di metterci perlomeno un pò di professionismo nei troppi titoli interpretati, spesso di mediocre qualità, come questo: tra volti di poco significato, battute retoriche, passaggi scontati e un numero spropositato di colpi sparati, considerata l'esiguità della durata del film (ottantasei minuti, per la maggior parte è una sparatoria), l'attore che un tempo vinse l'Oscar, e da anni plana in una rovinosa caduta con qualche impennata, se la cava meglio che in altre occasioni, in un film destinato quasi direttamente al video.
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