sabato 7 luglio 2018

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ANON ( Anon, D 2018)
DI ANDREW NICCOL
Con CLIVE OWEN, AMANDA SEYFRIED, Colm Feore, Mark O'Brien.
FANTASCIENZA/THRILLER
In un futuro molto prossimo, dato il vestiario tutto sommato simile a quello di oggi ( ma tendenzialmente più elegante della media), ogni essere umano sarà modificato, e la privacy abolita, visto che di ogni altro simile incrociato, in un attimo avrà scannerizzato identità, ricordi e altro nella propria mente. Ma una giovane donna, che riesce a sfuggire a questo sistema ormai esteso a tutti, manda in crisi un detective, che deve indagare su alcuni delitti di cui si vede la mano omicida, ma non si riesce a decifrarne il volto. Andrew Niccol prosegue il proprio percorso di regista e sceneggiatore ( qui anche co-produttore) di una fantascienza che si pone questioni sull'uomo d'Oggi: si potrà dire che, in pratica, tutto il genere è una proiezione di questo, si parla di storie ambientate in un futuro, in un'altra dimensione, ma i temi sono quelli correnti. Vero, ma Niccol individua, ed è la sua maggior peculiarità, un argomento urgente, ed elabora una storia ponendo dubbi con intelligenza, come si è detto altre volte. Però, e anche questa è storia vecchia, questo autore si conferma interessante ma mai convincente davvero, perchè difficilmente i suoi film posseggono un ritmo incalzante, e non stemperano la curiosità iniziale con cadute di tono, e finali prevedibili. Nel seguire l'investigatore Clive Owen, che ha un trauma regresso, ha perso tutto e beve troppo ( un pò meno clichès, non era proprio possibile?) che si danna a cercare di capire chi sia la misteriosa ragazza che pare essere la chiave del mistero in un mondo in cui è apparentemente tutto sparato direttamente al primo impatto (un'Amanda Seyfried più affascinante del solito), lo spettatore ad un certo punto comincia a percepire la monotonia del racconto, e a prevedere il finale con un certo anticipo. Ci si aspetta sempre, da questo regista, che ormai ha più di vent'anni di carriera, un guizzo, un che di memorabile che non arriva mai, ed è un peccato: ma rischia di essere come quei buoni artisti, musicisti, pittori o quel che siano, che ti stuzzicano l'interesse ma non ti coinvolgono mai.

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