IL MORALISTA ( I, 1959)
DI GIORGIO BIANCHI
Con ALBERTO SORDI, Vittorio De Sica, Franca Valeri, Franco Fabrizi.
COMMEDIA
L'iperattività di Alberto Sordi, già esploso dalla metà degli anni Cinquanta, come nome "pesante" al botteghino, che girava un film dopo l'altro, spesso accompagnato da veterani dello schermo come Vittorio De Sica, presente anche qui, era impressionante. Nell'impersonare il censore Agostino, terrore di "cinematografari" e di gente dello spettacolo per la rigidità del proprio metro di giudizio, Sordi mette tanto istrionismo, ma di fatto si cuce il film addosso: perchè, pur rimanendo uno spettacolo sostanzialmente gradevole, grazie, appunto, anche al mestiere di attori molto professionali, come appunto De Sica, Franca Valeri, Franco Fabrizi, questo lungometraggio stempera via via che scorre la propria carica sarcastica. Anche perchè Giorgio Bianchi fu un regista onesto, ma di personalità non fortissima: quindi nella nostra memoria di spettatori rimangono, più che altro, i tic del protagonista, i suoi strilletti di soddisfazione a malapena trattenuti, lo sgranare gli occhi dietro gli occhiali dalla montatura anonima, quello sparare le battute alternando la quasi solennità ad un bambinesco, vezzoso intercalare. Nella seconda parte, ad un certo punto, il film pare accantonare lo scenicamente pantagruelico Sordi, che sparisce per un pò, salvo ritornare nel finale, rivelando la vera natura infame del perbenista per finta Agostino. Se si ride, è grazie soprattutto alla verve maligna di un Albertone incontenibile ma ispirato.
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