A QUIET PLACE- Un posto tranquillo
( A quiet place, USA 2018)
DI JOHN KRASINSKI
Con EMILY BLUNT, JOHN KRASINSKI, Millicent Simmonds, Noah Jupe.
FANTASCIENZA
"E' il suono!" titola un giornale residuo, uno degli ultimi usciti, dopo che qualcosa ha decimato l'umanità: quando "A quiet place" inizia, tutto è già successo, e la famiglia protagonista, gli Abbott, dopo oltre un anno di dura sopravvivenza nella loro fattoria, sta cercando mezzi di sostentamento e provviste nei locali abbandonati della cittadina vicina. Naturalmente, con il comandamento, per non rischiare la vita, di non emettere parola nè suono alcuno. Ma la più piccola dei tre figli avvia un aereo-giocattolo, attirando l'attenzione di una delle creature mostruose che hanno sterminato la maggior parte della popolazione. I quali mostri hanno una testa che si scompone di continuo come un cubo di Rubik, padiglioni auricolari mastodontici, e due zampe anteriori da aracnidi con le quali si spostano veloci e tritano ciò che trovano. La terza regia di John Krasinski si apre con una tragedia personale, che si aggiunge ad una collettiva: siamo, per filone narrativo, dalle parti di "E venne il giorno", con una componente fantascientifica/horror più marcata, e con la particolarità che il film è per quasi tutta la sua durata sprovvisto di dialoghi, perlopiù sostituito da gestualità adottate dal linguaggio mimico per non udenti. Caso dei primi mesi cinematografici dell'anno in America, ove ha raggiunto cifre robuste, "A quiet place" è una parabola sulla capacità di sopravvivenza, sulla necessità di credere che una fase pur disperata è superabile, sulla base dell'intelligenza che l'umanità è capace di tirare fuori di fronte alle avversioni ed alle probabilità che l'ambiente gli gioca contro, e sul sentimento, di qualsiasi natura esso sia, come collante di una comunità, per piccola che sia. Costruito in sostanziale economia, il film verte più che altro sulla prova degli attori e sulle idee di regia, che non mancano di accattivare lo spettatore: Krasinski regista elabora in modo convincente scene la cui suspence picchia con sapienza sui nervi dello spettatore, allineando creature e personaggi umani ai margini della medesima inquadratura, mostrando il meno possibile gli abominii che accorrono inferociti ove il suono proviene. Si potrà dire che si sono già viste storie simili, ma è un titolo di fantascienza efficace, ben gestito, che fino all'ultimo minuto tiene il pubblico in allerta.
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