LA VITA POSSIBILE ( I, 2016)
DI DI MATTEO
Con ANDREA PITTORINO, MARGHERITA BUY, Valeria Golino, Caterina Shulua.
DRAMMATICO.
In fuga da un marito violento, che, nonostante le disposizioni della legge, ha continuato a tormentarla e farle avere paura, Anna va da Roma a Torino, ospite di una vecchia amica che accoglie lei e il figlio adolescente con entusiasmo: il ragazzo, però, soffre molto il distacco dalla sua vita, dalle amicizie e dal suo ambiente, e fa molta fatica ad inserirsi nella nuova città. Non fa amicizie, e riesce a parlare solo con un francese che gestisce un locale di fronte all'appartamento dove sono andati a vivere lui e la madre, e con una giovanissima prostituta dell'Est, con la quale si sviluppa una confidenza che porta il ragazzo a prendere una vera e propria città, senza che si renda conto di quello che la poverina fa per vivere. Lo spunto de "La vita possibile" è apprezzabile, meno lo sviluppo del film. Il regista Di Matteo è attento alle tematiche sociali, e si schiera dalla parte di persone che hanno un presente figlio di un passato tormentato, però che un adolescente non realizzi che cosa faccia per vivere la giovane che insieme ad altre per strada aspetta macchine che si fermino, appare abbastanza poco credibile: nel film ci sono accenni, inoltre, tipo le allusioni a qualcosa di poco bello nel passato del francese del locale, che non vengono ripresi in seguito, e altri difetti di costruzione del racconto. Il quale si chiude su una nota ottimista, facendo notare che le cose potrebbero andare meglio se si cerca la serenità a piccoli passi, ma, allora, non è dato capire per quale motivo precedentemente si sia andati sul complicato, raccontando personaggi implosi. Interessanti i due giovani e sconosciuti Andrea Pittorino, credibile nelle sue rabbie e nei suoi cambiamenti d'umore, e Caterina Shulua, la ragazza di strada che per una sera sembra finalmente concedersi una vita "normale" di una giovane della sua età, ma il film non convince granché.
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