C'MON C'MON ( C'Mon C'Mon, USA 2021)
DI MIKE MILLS
Con JOAQUIN PHOENIX, Woody Norman , Gaby Hoffman, Scoot McNairy.
DRAMMATICO
Johnny è un giornalista che lavora per la radio, e assieme a due colleghi sta conducendo un reportage sui giovanissimi e il loro approccio al mondo: la sorella, con cui ha un rapporto non semplice, lo chiama spiegandogli che, per aiutare il marito, trasferitosi in un'altra città degli States e precipitato in una grossa crisi mentale, non sa come fare con il figlioletto, perché portarlo a vivere una situazione potenzialmente complicata non pare proprio il caso. Johnny si offre di tenere il bambino per quei giorni, e sarà l'occasione di un confronto tra uno zio la cui vita si è in pratica arenata dopo essere stato lasciato dalla moglie e dopo la morte della madre, e un ragazzino dall'intelligenza e dalla sensibilità particolari. Il ritorno di Joaquin Phoenix sul grande schermo, dopo il trionfo personale di "Joker" è in un film "piccolo", costruito con criteri indie, dal bianco e nero elegante alla struttura del film: però, pur riconoscendo una buona prova dell'attore, "C'Mon C'Mon" non si può dire uuna pellicola riuscita. I dialoghi sembrano scritti da uno studente di cinema che vuol darsi un tono, spaziando tra l'intellettualoide e il divagante, frammentandoli e raramente dando la sensazione di qualcosa di concreto; lo stesso racconto appare spezzettato confusamente, senza molta verità, i personaggi parlano e si muovono in maniera fin troppo impostata. Il regista Mike Mills, qui al quarto lungometraggio, sembra uno che abbia visto troppe volte "Manhattan" e "Kramer contro Kramer", ma rispetto ai modelli non dà la profondità che serve al racconto e ai caratteri: e alcuni passaggi decisivi, che dovrebbero sviluppare più pathos, appaiono freddi. Sono sleali quei film ricattatori sui rapporti problematici con i bambini, e va bene, ma qui non si sviluppa alcuna empatia con personaggi che, potenzialmente, dovevano e potevano svilupparla eccome.
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