LA RABBIA GIOVANE ( Badlands, USA 1973)
DI TERRENCE MALICK
Con MARTIN SHEEN, SISSY SPACEK, Warren Oates, Ramon Bieri.
DRAMMATICO
Esordio che colpì profondamente molta critica, per un regista divenuto di culto negli anni seguenti, anche per la rarità con cui è tornato dietro la macchina da presa per tre decadi, salvo, nell'ultimo periodo, girare pellicole con una certa frequenza, fatto che ha indispettito non poco molti suoi ex-aficionados, "La rabbia giovane" si ispira a fatti realmente accaduti. Ribelle senza causa, Kit trascina con sè la più giovane Holly, dopo aver sparato al padre di lei, che si era opposto alla loro relazione: vagano per l'America degli anni Cinquanta, nei suoi grandi spazi, con il giovanotto che è molto sbrigativo nel far fuori chi gli intralcia il cammino, fino all'inevitabile brutta fine. Cinema di ampio respiro nell'accompagnare il viaggio senza senso e senza obiettivi dei due protagonisti, tra silenzi frastornanti e dialoghi spezzettati tendenti all'insignificante, "Badlands", che da noi ha ottenuto un titolo fascinoso, cosa purtroppo non frequentissima, presenta lo stile di Terrence Malick in maniera molto chiara: l'occhio per la natura indifferente nella sua maestosità, anche quando si manifesta in piccole creature o scorci senza storia, la piccolezza, in fondo, delle vicende degli esseri umani, rispetto al Creato, il conflitto interiore e la tendenza alla natura ferina degli uomini, prove d'attori destinate a lasciare il segno nelle loro carriere. La rarefazione relativa dei dialoghi, l'atona passività della ragazza dinanzi alla violenza improvvisa del suo compagno, l'egoismo di fondo di ognuno dei due, sono esplorati da sceneggiatura e regia in maniera quasi scientifica. Sheen e Spacek, qui giovani e promettenti, sono interpreti intonati e ben diretti, per un film che ha appeal da opera prima e tenuta da regia consapevole e solida.
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