REGRESSION ( Regression, ES/USA 2015)
DI ALEJANDRO AMENABAR
Con ETHAN HAWKE, Emma Watson, David Thewlis, Lothaire Bluteau.
THRILLER
Un caso di presunte molestie denunciato da una ragazza, che vede il padre accusato di pratiche infamanti appunto, si rivela un affare molto più complicato, che includerebbe l'uomo in una sorta di setta di satanisti, formata da insospettabili persone "normali", e si tramuta per il detective che indaga, in una vera e propria ossessione, che, oltre fargli perdere il sonno, può anche fargli smarrire la ragione. L'ultimo lavoro di Alejandro Amenàbar, ormai da oltre quindici anni impegnato in produzioni internazionali, inquadra un microcosmo oscuro e sfuggente, in cui la superstizione è ciò che regola rapporti e dinamiche sociali, ma, come si sa, tale stupida mentalità è fondata, anche e soprattutto sulle dicerie, che lavorano sulla credulità delle persone. Il film abbozza uno spunto interessante, giocando più sulle atmosfere, che su sequenze impressionanti, per quanto narri anche nefandezze vere e proprie, o meglio, ricrei ciò che alcuni personaggi raccontano di aver vissuto: peccato che, nell'ultimo terzo di storia, molte delle aspettative dello spettatore si affloscino con una soluzione non all'altezza delle premesse, e si sia scelto una conclusione meno inquietante di come la prima metà del lungometraggio sembrava dipingere. Ethan Hawke è ormai specializzato in ruoli che precipitano in una spirale soffocante, e comunque gli va dato atto di scegliere spesso film che non partono favoriti al box-office, Emma Watson sta dimostrando una crescente maturità di interprete; non il film più riuscito del regista spagnolo, migliore qui più nelle intenzioni che nel risultato.
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