IL "GRAN LUPO" CHIAMA ( Father Goose, USA 1964)
DI RALPH NELSON
Con CARY GRANT, LESLIE CARON, Trevor Howard, Jack Good.
COMMEDIA
Isolatosi da tutto per vivere in una capanna su un'isola dei Mari del Sud, l'americano randagio Walter Eckland si arrangia, agguantando il possibile dalle riserve militari inglesi di stanza nelle postazioni vicine: l'ufficiale di marina Houghton gli appioppa, però, un nome in codice derisorio "Mother Goose" (Mamma Oca) e gli danneggia la barca, per rendergli il dispetto delle ruberie. Interessato più che altro a scolarsi whisky e a pescare, Eckland dovrà capire ben presto che, anche se lui non se ne cura, la guerra in corso lo raggiungerà, sotto forma di incursori nipponici, e quando scoprirà che sull'atollo, oltre a lui, ci sono un'insegnante con sette alunne, dovrà prendersi per la prima volta delle responsabilità... Fu quasi il canto del cigno di Cary Grant come interprete ( l'ultima volta sullo schermo fu due anni dopo, con "Cammina, non correre"), in una commedia a sfondo bellico che vede la star calarsi nei panni quasi insoliti per un divo celebre per la classe e l'eleganza innata, di un ubriacone rustico e spesso stazzonato: Ralph Nelson, più a suo agio con i copioni drammatici che con quelli brillanti, forse non coglie tutte le occasioni da commedia rosa, ma il film è ben condotto, grazie anche ad una sceneggiatura che vinse l'Oscar. L'atmosfera richiama molto da vicino "Operazione sottoveste", per i temi similari, ma il film di Blake Edwards è superiore, per divertimento e ritmo. Quel che si può dire, è che un altro lavoro con una presa di coscienza tardiva, ma ancor più efficace era "Tutti a casa" in cui Alberto Sordi nel finale decide, finalmente, di combattere, analogamente al protagonista di questo, ma con più netta presa di posizione, e rendendo più memorabile, nello spettatore, il gesto.
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