DRIVE ( Drive,USA 2011)
DI NICOLAS WINDING REFN
Con RYAN GOSLING,Carey Mulligan,Albert Brooks,Ron Perlman.
THRILLER/AZIONEVincitore del Gran Premio per la regia all'ultimo festival di Cannes,"Drive" è la terza regia arrivata da noi del danese Nicolas Winding Refn,contraddistintosi da subito per l'alto tasso di violenza presente nei film che dirige:noir ambientato a Los Angeles,ma più che altro a Hollywood,un posto in cui un uomo che si aggira sporco di sangue non attira l'attenzione di nessuno,è la storia di un giovane dotato di un talento alla guida come pochi che di giorno fa lo stuntman per il cinema,e di notte è l'autista numero 1 per le rapine,freddo e dotato di intuizioni geniali. Forte di una colonna sonora da urlo,il film dispiega il racconto con ritmo particolare,quasi lento,per la prima mezz'ora,ed innesca in seguito un crescendo di tensione ammirevole,con esplosioni di violenza,come si diceva,in alcuni momenti insostenibile,per stomaci molto forti. Non è forse un film da raccomandare a tutti candidamente,ma un cinefilo non se lo perda:potenza di immagini,grandissima proprietà nello scegliere le inquadrature da parte della regìa,caratteri-archetipi con la lezione sempiterna che il mondo del crimine non perdona chi viene meno alle sue regole.Ryan Gosling fornisce un'interpretazione superba,valga la scena dell'ascensore in cui passa dall'istinto di protezione verso l'innocente vicina di casa che egli ama,al bacio appassionato,per approdare all'uccisione del sicario che avrebbe dovuto eliminare loro,a furia di calci in faccia,forse la sequenza-shock della pellicola,che necessitava un gran lavoro di regista e attori per poter essere accettata:attorno a lui,un ottimo cast che dà il giusto lustro a personaggi-archetipi,con particolare citazione per la migliore interpretazione di Albert Brooks,che si rivela il cattivo più feroce,coerente con la logica del suo mondo malavitoso(quando ripone con precisione il rasoio appena usato per un omicidio strappa l'applauso).Come realizzare un film di alto livello con respiro profondo,immagini suggestive,uno splendido rapporto tra suono e immagini come a non molti registi è riuscito (citiamo Leone,naturalmente,ma davvero è riuscito a pochi,anche al primo Argento), in cui curiosamente la manovalanza della delinquenza fa fini atroci in primo piano,e i cattivi maggiori muiono sullo sfondo,o inquadrando solo le ombre,quasi a suggerire l'inesorabilità dello scontro di classe anche nel mondo della mala."Drive" nasce cult-movie,novantacinque minuti di Cinema maiuscolo,potente,che ti resta addosso e dentro,ti fa rielaborare mentalmente le scene e si conclude senza forzature inutili,con un'aura da sogno racchiuso in un'estetica che fa riferimento ai primi Ottanta,ma senza restarne prigioniera.Da non perdere.
DI NICOLAS WINDING REFN
Con RYAN GOSLING,Carey Mulligan,Albert Brooks,Ron Perlman.
THRILLER/AZIONEVincitore del Gran Premio per la regia all'ultimo festival di Cannes,"Drive" è la terza regia arrivata da noi del danese Nicolas Winding Refn,contraddistintosi da subito per l'alto tasso di violenza presente nei film che dirige:noir ambientato a Los Angeles,ma più che altro a Hollywood,un posto in cui un uomo che si aggira sporco di sangue non attira l'attenzione di nessuno,è la storia di un giovane dotato di un talento alla guida come pochi che di giorno fa lo stuntman per il cinema,e di notte è l'autista numero 1 per le rapine,freddo e dotato di intuizioni geniali. Forte di una colonna sonora da urlo,il film dispiega il racconto con ritmo particolare,quasi lento,per la prima mezz'ora,ed innesca in seguito un crescendo di tensione ammirevole,con esplosioni di violenza,come si diceva,in alcuni momenti insostenibile,per stomaci molto forti. Non è forse un film da raccomandare a tutti candidamente,ma un cinefilo non se lo perda:potenza di immagini,grandissima proprietà nello scegliere le inquadrature da parte della regìa,caratteri-archetipi con la lezione sempiterna che il mondo del crimine non perdona chi viene meno alle sue regole.Ryan Gosling fornisce un'interpretazione superba,valga la scena dell'ascensore in cui passa dall'istinto di protezione verso l'innocente vicina di casa che egli ama,al bacio appassionato,per approdare all'uccisione del sicario che avrebbe dovuto eliminare loro,a furia di calci in faccia,forse la sequenza-shock della pellicola,che necessitava un gran lavoro di regista e attori per poter essere accettata:attorno a lui,un ottimo cast che dà il giusto lustro a personaggi-archetipi,con particolare citazione per la migliore interpretazione di Albert Brooks,che si rivela il cattivo più feroce,coerente con la logica del suo mondo malavitoso(quando ripone con precisione il rasoio appena usato per un omicidio strappa l'applauso).Come realizzare un film di alto livello con respiro profondo,immagini suggestive,uno splendido rapporto tra suono e immagini come a non molti registi è riuscito (citiamo Leone,naturalmente,ma davvero è riuscito a pochi,anche al primo Argento), in cui curiosamente la manovalanza della delinquenza fa fini atroci in primo piano,e i cattivi maggiori muiono sullo sfondo,o inquadrando solo le ombre,quasi a suggerire l'inesorabilità dello scontro di classe anche nel mondo della mala."Drive" nasce cult-movie,novantacinque minuti di Cinema maiuscolo,potente,che ti resta addosso e dentro,ti fa rielaborare mentalmente le scene e si conclude senza forzature inutili,con un'aura da sogno racchiuso in un'estetica che fa riferimento ai primi Ottanta,ma senza restarne prigioniera.Da non perdere.
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