mercoledì 2 novembre 2022


LA STRANEZZA ( I, 2022) 
DI ROBERTO ANDÒ 
Con TONI SERVILLO, SALVO FICARRA, VALENTINO PICONE , Giulia Andò. 
COMMEDIA 
La "stranezza" del titolo ( o "stranizza", come direbbero i personaggi del film, che per buona parte della durata parlano in siciliano, con traduzione nei sottotitoli) riguarda Luigi Pirandello, che torna nella natia Trinacria per occuparsi del funerale della sua vecchia tata: il grande drammaturgo è in una fase di aridità creativa, i personaggi delle sue opere gli fanno visita come spettri, ma non sa dare verso alle idee che sembrano pronte a nascere ma, come capita a molti autori, in quel momento, stentano a prendere forma. L'incontro con i due becchini che effettuano la collocazione della salma nel cimitero, senza che l'autore di "Enrico IV" riveli la propria identità, imprime una svolta alla provvisoria mancanza di ispirazione del letterato: infatti, i due sono appassionati di teatro e scrivono e recitano commedie a livello dilettantesco. Osservando la varia umanità, tra prove e rappresentazione, si scatena nel teatrino parrocchiale, Pirandello trova la via per stendere "Sei personaggi in cerca d'autore", opera di importanza cruciale. Roberto Andò mette insieme quello che oggi appare come forse l'interprete più duttile e carismatico del cinema italiano ( che ha già una storia teatrale imponente, ancora prima di apparire di fronte alla macchina da presa) e un duo che dal cabaret al grande schermo, passando attraverso un'esplosione sulla TV grazie a trasmissioni di gran successo, da anni offre una comicità quasi mai sboccata, a modo suo classica e perfino raffinata, per i tempi, ricostruendo l'origine di un grande testo. L'operazione comprende il racconto di un'Italia periferica, nella Sicilia profonda di inizio Novecento, con un'impronta brillante, soprattutto per quel che riguarda l'allestimento della commedia ( la quale tratta anche di fantasmi, quasi a replicare le inquietudini che questo Pirandello si porta dentro), e un'ombra di dramma, che caratterizza il privato del grande autore siculo, accennando alla follia della moglie e ai propri tormenti. Il gioco a Andò riesce, il film è molto scritto, ma anche molto ben reso e recitato, ha una vitalità genuina che spesso sollecita il sorriso dello spettatore, e rievoca testi come "Il birraio di Preston" di Camilleri. Oltre al ritrovare l'ispirazione osservando quello spettacolo che è la vita comune, per un pur titolato principe della scrittura, il film sembra sottolineare che le opere più dirompenti, come vediamo infatti nella prima, storica, rappresentazione a Roma del "Sei personaggi", spesso trovano ostilità accesa nel pubblico più conservatore, per poi farsi strada lungo il tempo nella cultura e nell'accezione generale: in questo senso fece epoca l'accoglienza feroce a "La dolce vita" a Milano, per fare un esempio, con tanto di uova marce lanciate a Fellini e al resto della compagnia, per sancire poi l'importanza di dato lavoro. Toni Servillo dà una misurata rappresentazione di un Pirandello elegante e turbato, Salvo Ficarra e Valentino Picone non sfigurano nel riproporre gli equilibri della coppia costituita in anni di esperienza tra palco e set, e a loro fa corona un cast di volti e espressività vivide ( ci sono anche Renato Carpentieri che impersona per qualche minuto Giovanni Verga, Donatella Finocchiaro che interpreta la moglie di Pirandello e Luigi Lo Cascio che fa il protagonista del "Sei personaggi"), dando vita a un film che tratta di cultura, coraggio creativo e rapporti umani mai troppo semplici, conflittuali e socievoli a un tempo, in maniera piuttosto godibile.
 

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