DI EDOARDO FALCONE
Con MARCO GIALLINI, Giulia Bevilacqua, Sergio Rubini, Filippo Timi.
COMMEDIA/FANTASTICO
Nella Roma papalina, Bartolomeo è determinato a sposare la figlia di un principe dalla passione per lo sfarzo, ma in realtà in bolletta: venuto su da origini modeste, ma abile ad arricchirsi, prestando poi denaro a destra e a manca, il protagonista non perde occasione per mostrare il proprio cinismo. Quando, però, per dare retta a dicerie di superstizione, e sperare di ingraziarsi il destino e riuscire così ad entrare nei ranghi aristocratici, incontra una misteriosa vecchia che lo porta a svolgere un rituale esoterico, incontrerà via via dei fantasmi che gli mostrano sia una visione più ampia della sua esistenza che scorci di passato e di futuro. Come riporta la dicitura all'inizio dei titoli di coda, "liberamente ispirato al Canto di Natale di Charles Dickens", è una rivisitazione del classico dell'autore di "David Copperfield" in romanesco e che accosta gli spettri di Giordano Bruno ( Filippo Timi) e papa Borgia ( Giuseppe Battiston) al viaggio del personaggio principale nella propria coscienza mettendo a confronto quel che sarebbe potuto essere e quel che si ritrova a fare. Al quarto film diretto, di cui tre con Marco Giallini per protagonista, Edoardo Falcone sembra ritrovare la discreta mano che aveva mostrato nel suo titolo d'esordio, "Se Dio vuole", anche se, va detto, qualche scena di massa è girata in modo abbastanza trasandato, cosa che in un film di Luigi Magni o Ettore Scola non sarebbe accaduta: la favola allegorica funziona, Giallini calibra bene il personaggio, seguendo il disegno della regia, passando dalla brusca indisponenza di come si presenta ad inizio racconto, per poi renderlo più simpatico ed umano a mano a mano che il film procede. Un film che, c'è da scommetterci, potrebbe diventare un piccolo classico della programmazione televisiva natalizia futura, ma senza stucchevolezze.
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