STO PENSANDO DI FINIRLA QUI ( I'm thinking of ending things, USA 2020)
martedì 29 novembre 2022
STO PENSANDO DI FINIRLA QUI ( I'm thinking of ending things, USA 2020)
lunedì 28 novembre 2022
RIFKIN'S FESTIVAL ( Rifkin's festival, USA 2020)
giovedì 24 novembre 2022
IL PRIMO NATALE ( I, 2019)
mercoledì 23 novembre 2022
DIVORZIO A LAS VEGAS ( I, 2020)
DI UMBERTO CARTENI
Con GIAMPAOLO MORELLI, ANDREA DELOGU, Ricky Memphis, Grazia Schiavo.
COMMEDIA
A diciott'anni in viaggio negli USA, Lorenzo ed Elena si ritrovano a Las Vegas, e, complice un peyote, si sposano presi dall'entusiasmo e dalla voglia di fare una mattana, per poi perdersi di vista: circa trent'anni dopo, lei sta per sposarsi con un facoltoso industriale, ma la sua migliore amica, ed avvocato, la avverte che se non si libera da quel matrimonio contratto più per allegria che per altro, non potrà andare a nozze: deve, così, recarsi nuovamente a Las Vegas con Lorenzo e divorziare. Come largamente prevedibile, le cose andranno diversamente da come pianificato. La commedia di Umberto Carteni fa il verso, nei tempi narrativi e nello stile ricreato, ai film brillanti- sentimentali in cui gli opposti finiscono per attrarsi: idealmente va anche bene, ma quanto a verosimiglianza siamo ad un passo dalla fantascienza, con il personaggio di Ricky Memphis che fa innamorare di sé l'avvenente amica avvocato della protagonista. Qualche sorriso stiracchiato il filmetto lo ottiene, ma se si paragona questo tipo di commedia a una qualsiasi pellicola di analogo genere dei Sessanta, Settanta e Ottanta, si constata come chi scrive e dirige questi film si concentra troppo sui personaggi principali, perdendosi la preziosità delle battute e del gioco dei comprimari. Se le due attrici Andrea De Logu e Grazia Schiavo principali sono un bel vedere, seppure costrette in diversi clichés, Morelli ci dà dentro, cercando di infondere vivacità ad un personaggio non scritto benissimo, mentre Memphis propone, più o meno, il suo personaggio tipico, come visto in diversi altri film, indolente, un pò messo in mezzo dalle circostanze e ruvidamente bonario, anche se viziato da una misoginia antiquata.
giovedì 17 novembre 2022
HALLOWEEN KILLS (Halloween Kills, USA 2021)
DI DAVID GORDON GREEN
Con JAMIE LEE CURTIS , Judy Greer, Andi Matichack, Antony Michael Hall.
THRILLER/HORROR
La furia omicida di Michael Myers, oltre quarant'anni dopo il delitto che, da bambino, commise uccidendo la sorella più grande, continua: questo capitolo centrale della nuova trilogia sul mostro che la sera del 31 Ottobre ritorna verso casa dopo un'evasione dal manicomio in cui era internato, riprende dal falso finale "confortante" che aveva visto la sua nemica giurata Laurie Strode, da sempre impersonata da Jamie Lee Curtis, dare alle fiamme la cantina in cui Myers era intrappolato. Ma l'erba cattiva, si sa, è durissima da estirpare, e così, mentre Laurie è in ospedale a curare le ferite, il tritacarne umano con la maschera del comandante Kirk di "Star Trek", qui ovviamente bruciacchiata, riprende la sua trista foga assassina sterminando subito la squadra di pompieri accorsi a domare l'incendio della casa che doveva essere la tomba del killer. La Blumhouse, novella casa regina degli spaventi del cinema americano odierno, spesso con fiuto e ottima gestione dei conti, ha investito in questo prosieguo della serie thriller che John Carpenter inaugurò nel '78 affidando al regista David Gordon Green la conduzione degli spaventi: rispetto alle tante versioni di questo stakanovista dell'assassinio, si era notato, se possibile, una maggiore repellenza e vocazione allo splatter vero e proprio dell' "Halloween" secondo Green, già nello scorso capitolo, e anche qua le nefandezze compiute appaiono ancora più esasperate, con un accanimento particolare nel perpetrare le sue malefatte. Se la prima parte, che conduce ad un flashback collocato proprio nel 1978, lascia presagire buone cose, il film si fa ambiguo sulla questione della giustizia privata, dapprima additandola come follia ulteriore, infine quasi invocandola nella resa dei conti con un Michael Myers ormai quasi divenuto un Terminator, dato che nonostante gli venga sparato, conficcato lame e altro addosso, sempre si rialza e continua la sua imperterrita e inesorabile missione di morte. E infatti, nel finale soprattutto, il film sconfina nell'horror, più che nel thriller, sospendendosi sulla veterana Curtis che, impugnato il coltellaccio d'ordinanza si avvia ad affrontare l'ultima sfida ( forse) con la creatura maligna.
martedì 15 novembre 2022
JACK DEL CACTUS ( The villain, USA 1979)
THE TOURIST (The tourist, USA 2010) DI FLORIAN HENCKEL VON DONNERSMARK
BLACK PANTHER: WAKANDA FOREVER ( Black Panther: Wakanda Forever, USA 2022)
DI RYAN COOGLER
Con LETITIA WRIGHT, Tenoch Huerta, Lupiga Nyong'O, Angela Bassett.
FANTASTICO/AZIONE
La prematura scomparsa di Chadwick Boseman, appena assurto ad una forte notorietà con il grande successo di "Black Panther" ( che da noi, invece, è stato uno dei titoli targati Marvel che non hanno sfondato veramente) ha costretto sceneggiatori e produttori a immaginare un sequel per le avventure del re dell'immaginario Stato di Wakanda in cui si facesse a meno di lui, individuando chi potesse ereditare il costume ed i poteri della Pantera Nera. Infatti, diventa anche l'occasione per introdurre nel MCU un personaggio chiave dell'universo creato da Stan Lee come Namor, detto anche Sub-Mariner, versione Marcellina del regnante di oceani e mari, nella DC Comics, Aquaman: come saprà chiunque abbia bazzicato gli albi dei supereroi, per un bel po' questi è un personaggio ambiguo, per certi versi un villain, anche se con un forte codice morale, che poi diviene addirittura un membro degli Avengers ( seppure mantenga un caratterino mica semplice da gestire...). Va in scena, appunto, il conflitto tra la civiltà subacquea di Namor e il popolo di Wakanda, accomunati dal possesso del cruciale metallo chiamato vibranio: i progetti per combattere le civilità di superficie del re dei mari, che inizialmente chiede un'alleanza alla regina del Paese sito nel cuore dell'Africa vengono combattuti, anche se la potenza inusitata dei subacquei appare difficile da contrastare. Diretto dallo stesso Ryan Coogler, che fu regista anche del primo, oltre che dei due capitoli della saga spin-off di "Rocky", "Creed", "Black Panther: Wakanda Forever" affronta uno scontro di etnie che hanno subito l'arroganza della comunità bianca, ma che hanno diversa visione e prospettiva sul conviverci o meno. E, considerato che siamo in un contesto plurimiliardario, è apprezzabile perlomeno lo sforzo di accennare a tematiche sociali, ma anche storiche, di una tale importanza: il problema è l'elefantiasi che sembra essere divenuta legge nelle produzioni Marvel, per cui, meno di due ore e mezza di durata sembra proibito per un loro film. E non che ci si annoia particolarmente, vedendo questo nuovo episodio, ma la resa dei conti eternamente rinviata non è un punto di valore, così come una certa prolissità di esposizione dei fatti narrati: lo spettacolo c'è, eccome, però è lecito sperare che nei prossimi titoli dell'universo supereroistico, si capisca che si può girare un kolossal che stia entro le due ore di proiezione. Nel cast brillano diverse probabili star di domani, ma fa un figurone l'ancor bellissima Angela Bassett, che dà la giusta maestosità all'eroica regina.
giovedì 10 novembre 2022
L'UOMO DEL LABIRINTO ( I, 2021)
RITORNO AL CRIMINE ( I, 2020)
venerdì 4 novembre 2022
LA FELICITÀ È UN SISTEMA COMPLESSO
LA PRESIDENTESSA ( I, 1977)
LASCIARSI UN GIORNO A ROMA ( I, 2021)
DI EDOARDO LEO
Con EDOARDO LEO,MARTA NIETO, Stefano Fresi, Claudia Gerini.
COMMEDIA/SENTIMENTALE
Scrittore e responsabile di una pagina dei problemi del cuore online lui, manager rampante di una azienda produttrice di innovativi videogames lei, Tommaso e Zoe vivono insieme da diversi anni, ma il rapporto sembra avere un lungo momento di risacca, tanto da spingere la donna a considerare di troncarlo, sia per seguire una grossa promozione professionale che la porterebbe a Londra, sia perché le distanze stanno aumentando e i punti in comune stenta o a farsi riconoscere: il tutto Zoe lo racconta proprio allo "specialista" sul web dei problemi sentimentali, senza sospettare minimamente che sia lo stesso suo compagno .... Diretto, oltre che scritto, e interpretato, da Edoardo Leo, "Lasciarsi un giorno a Roma" riprende il titolo dalla celeberrima canzone di Niccolò Fabi che, infatti, scorre sui titoli di coda: Leo, che è un interprete di buon livello, sia sul registro brillante, che sui toni più "seri", si è scelto come coprotagonista la spagnola Marta Nieto, e, in parallelo, narra la crisi che attraversa un'altra coppia, quello dell'amico Umberto, che ha sposato con Elena, divenuta sindaco di Roma, che è esausto di essere lasciato in disparte per i leciti e molti impegni della donna. La cosa più interessante di "Lasciarsi un giorno a Roma" è lo sguardo sui due uomini e del loro senso di smarrimento riguardo alle compagne di vita, più determinate e capaci di essersi scelte un ruolo professionale ambizioso, mentre i maschi si sentono diversi passi indietro. Tenuto in equilibrio tra sorriso e qualche leggera malinconia, il film si vede in maniera tutto sommato gradevole, ma se la questione legata alla coppia Fresi/Gerini è abbastanza superficiale, quella della coppia principale Leo/Nieto riserva qualche ragionevole dubbio: come fa lei a non accorgersi, per tutta la pellicola, che il suo nuovo interlocutore con il quale si apre e forse fantastica un incontro che possa avviare un nuovo percorso sentimentale, non è altri che l'uomo di cui si è stancata? Da attore Leo dimostra di aver buona mano nel dirigere gli interpreti, facendo debuttare nel cinema italiano una fascinosa Marta Nieto, a suo agio nel mostrare soprattutto le parti ruvide del suo personaggio, però, rispetto al racconto, qualche volta la situazione gli sfugge di mano, come il poco verosimile "giù le carte" in consiglio tra la prima cittadina e il marito esausto.
mercoledì 2 novembre 2022
martedì 1 novembre 2022
SPIDERHEAD ( SPIDERHEAD, USA 2022)