MISSION:IMPOSSIBLE- FALLOUT
( Mission: Impossible- Fallout, USA 2018)
DI CHRISTOPHER MCQUARRIE
Con TOM CRUISE, Henry Cavill, Rebecca Ferguson, Simon Pegg.
AZIONE/SPIONAGGIO
Tra Londra, Parigi ed il Kashmir, si dipana la sesta avventurona della squadra dell'IMF, organizzazione parastatale invisa ai colleghi della CIA per la sua efficacia, capitanata dall'agente segreto dalla testa dura e dalla pelle coriacea Ethan Hunt, che dal 1996 (ventidue anni, quasi come Bond!) significa azione ad alto livello adrenalinico con produzione di serie A per maestranze e confezione. E' un diretto seguito dell'episodio precedente, "Mission:Impossible-Fallout", perchè si riparte, in pratica, dalla conclusione che vedeva imprigionato il superterrorista Solomon Lane, leader dell'associazione eversiva "Il Sindacato", ora convertita ne "Gli Apostoli": Hunt si porta dietro i fidatissimi Benji (Simon Pegg) e Luther (Ving Rhames), si è perso per strada, senza che ci venga chiarito perchè, William Brandt (Jeremy Renner), torna sulla scena la bella Ilsa (Rebecca Ferguson), e si aggiunge il britannico Walker (Henry Cavill). In ballo ci sono sfere di plutonio che servono ai terroristi per realizzare un attentato nucleare di vasta portata: riusciranno i nostri eroi a sventarlo? Che si inerpichi su pareti rocciose ardue, sfrecci per le vie di una metropoli a cavallo di una moto, difenda una signora a filo di coltello ad un party esclusivo, o corra a perdifiato fino in cima ad un grattacielo, mr. Tom Cruise, anche co-produttore della pellicola, sembra vivamente intenzionato a non mollare l'osso come star al centro di un'operazione come questa. Affidato alla regia, per la seconda volta nel franchise ( fatto inedito), di Christopher McQuarrie, "Mission:Impossible- Fallout" fa bene il suo mestiere, intrattenendo per circa due ore e mezzo, senza perdere ritmo e, certo, giocando con l'incredulità dello spettatore, come ci ha abituato questa saga che sfida sempre di più il tetto dell'inverosimiglianza, in nome della spettacolarità, e della cura con cui viene costruita ogni scena d'azione. Si può argomentare che spacconate d'eroi d'azione se ne sono viste fin troppe, ma va riconosciuto a Cruise & soci di aver piazzato alcuni momenti di cinema di qualità visiva che divengono all'istante brani da antologia del genere, vedi la lunga e coinvolgente lotta tra gli elicotteri in uno dei punti cruciali del racconto. E Hunt appeso ad una corda, in volo incontro al giorno che sorge, è un'immagine vivida alla quale chi ama il cinema, non può restare indifferente.
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