L'UOMO SUL TRENO (The commuter, USA 2018)
DI JAUME COLLET-SERRA
Con LIAM NEESON, Jonathan Banks, Patrick Wilson, Vera Farmiga.
THRILLER/AZIONE
Giornata-no per l'agente assicurativo Michael McCauley: arriva al lavoro, e il suo superiore gli annuncia che la sua liquidazione è sulla sua scrivania, dato che a sessant'anni costa troppo per l'azienda; uscito con la comprensibile rabbia e amarezza, l'uomo, pendolare, si ritrova su un treno in cui viene avvicinato da una sconosciuta, che gli annuncia che dovrà eseguire un omicidio, per impedire che la sua famiglia venga sterminata. Da lì il protagonista è diviso in due tra l'avversione a compiere un atto infame ed il terrore che il proprio rifiuto causi una tragedia tremenda. Il terzo film girato insieme da Jaume Collet-Serra e Liam Neeson parte con osservazioni non banali, sugli esodati d'oltreoceano , con un'attenzione a definire il personaggio principale interessante, ed il plot può accattivare. Però, a tre quarti di proiezione, un thriller con qualche scena d'azione, ambientato in uno spazio relativamente angusto, diventa un'americanata che cerca e trova forzatamente una deriva spettacolarizzante che sciupa buona parte del lavoro fatto fino ad allora. Con inverosimiglianze belle e buone (un vagone che si ribalta più volte senza vittime? Magari...), ed un'estremizzazione del complotto messo in atto, per togliere di mezzo un testimone, cervellotica e assurdamente complicata. Neeson, che ha affermato che questo sarà il suo ultimo ruolo action, appare piuttosto invecchiato e non in formissima, tanto spazio per gli altri interpreti non ne rimane nella sceneggiatura, nonostante si riformi, in cartellone, la coppia di "The Conjuring", con Patrick Wilson e Vera Farmiga.
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