COME SI DISTRUGGE LA REPUTAZIONE DEL
PIU' GRANDE AGENTE SEGRETO DEL MONDO
( Le Magnifique, F 1973)
DI PHILIPPE DE BROCA
Con JEAN-PAUL BELMONDO, JACQUELINE BISSET, Vittorio Caprioli, Fabrizio Moresco.
COMMEDIA/AZIONE
Belmondo è stato una grande star del cinema francese ed europeo, capace di passare da ruoli drammatici, a quelli d'azione (che spesso amava realizzare senza controfigure), a parti brillanti, spesso con molta autoironia, prendendosi in giro come in questo caso. Fin dall'inizio è abbastanza chiaro che ci troviamo di fronte ad un gioco parodistico, in cui un super agente segreto prende a pugni un manipolo di nemici stando al telefono, si infila al volo nelle cabriolet come se soffiasse via un pelo dalla spalla, salta, schiva e colpisce con naturalezza quasi annoiata. E, ovviamente, al proprio fianco, ha una donna splendida, che lo ama perdutamente. Tutto ciò è il mondo creato da uno scrittore considerato di serie C ma i cui romanzi si vendono, seppure a prezzo ridotto: questi ha dato il proprio volto alla spia Saint-Clair, le fattezze della bellissima vicina di casa alla donna dei desideri Samantha e l'aspetto del proprio tignoso editore alla nemesi del suo eroe. Il film di De Broca si presta quindi ad uno svago che diventa metacinematografico, e spesso si ride con i paradossi sullo schermo, che anticipano l'imminente arrivo della commedia demenziale americana: il modello, inarrivabile, è "L'uomo di Rio" girato una decina d'anni prima da Bebel, e forse qualche azzardo splatter, che comunque prende in giro l'aumento di violenza nel cinema d'azione coevo, è un pò troppo da digerire. Ma in un'ora e mezza si ha modo di simpatizzare con le fanfaronate consapevoli di Belmondo, rimanere ammaliati dalla grazia sensuale di Jacqueline Bisset, entrambi all'apice del proprio fascino, e non si rimpiange ogni risata o sorriso strappati.
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