DI PIETRO CASTELLITTO
Con GIORGIO MONTANINI, PIETRO CASTELLITTO, MASSIMO POPOLIZIO, ANITA CAPRIOLI.
COMMEDIA/DRAMMATICO
Un esordio registico che ha riscosso diversi plausi, quello di Pietro Castellitto, figlio d'arte sia per padre che per madre, una commedia drammatica che, a detta di molti critici, fotografa una certa Italia di oggi: sono in scena due famiglie, diametralmente agli opposti, sia per estrazione che per appartenenza politica. Da un lato i Pavone, ben inseriti in società, dalle professioni agiate e in vista, dell'elite di sinistra capitolina, dall'altro i Vismara, che trafficano in armi e altro, nostalgici fascisti e proletari. Due cose li collegano: un incidente e anche l'incontro con un personaggio truffaldino, che apre e chiude la pellicola e buggera entrambi i "clan". Castellitto junior, che impersona anche il figlio fuori dagli schemi dei Pavone, gira una commedia quasi mai agevolmente leggera, e forse è un dramma con sprazzi screziati di vago umorismo. Il film è interessante nello spunto, ma ambiguo quanto mai nello svolgimento: nel delineare come risultino antipatici quegli snob sinistroidi, e come infine, possano risultare umani quei fascistoni così fresconi, che comunque arrivano a progettare un paio di omicidi, però sono più scopertamente sentimentali, la sceneggiatura si rivela non poco qualunquista, e con i piedi abilmente su due staffe. Peccato, perché gli attori in scena sono ben diretti e forniscono prove che convincono, ma il film inciampa più volte in situazioni ampiamente prevedibili, e non riesce a fare riflettere come sperato, né a tracciare un'analisi acida come era intenzione di chi il film lo ha scritto e diretto
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